LA NATURA COME DIO

“leggimi lettore se ti diletti di me, perché son rarissime volte rinato al mondo”

(Leonardo Da Vinci. Codice di Madrid I, foglio 6R) [1]

Immaginiamo che domani mattina un gruppo di scienziati particolarmente capaci scopra un vaccino per il Coronavirus.

Immaginiamo poi che una multinazionale, avida di denaro, riesca a produrre a prezzi non elevati tale vaccino e a distribuirlo in milioni di dosi a quanti più individui possibili.

Immaginiamo cioè che il problema Coronavirus sia stato superato, cosa pensate possa succedere?

In base a quanto, da anni, ripetiamo sulla funzione dei “virus”, non è per nulla da escludere, anzi è probabile, che un nuovo virus possa effettuare il salto di specie dalla riserva animale, causando un’epidemia ancora più pericolosa di quella attuale.

Immaginiamo ora che degli scienziati ancora più bravi dei primi riescano a scoprire un “vaccino” capace di funzionare con qualsiasi tipo di virus.

Eliminato dunque il pericolo delle epidemie, l’uomo riprenderebbe ad inquinare forsennatamente il pianeta riaccelerando il fenomeno delle “catastrofi ambientali”.

Ma allora qual è il vero pericolo per l’uomo?

Il vero problema è scientifico-filosofico, intendendo con questo la concezione che l’uomo ha della natura. Prima del passaggio da scimmia a uomo, quest’ultimo faceva parte integrante della natura e, come tale, non poteva “peccare”, intendendo con questo termine andare contro le leggi della natura.

Diventati ominidi e successivamente homo sapiens, ci siamo ritenuti superiori alla natura stessa, anzi completamente indipendenti da quest’ultima.

La recente epidemia di Coronavirus ci dimostra che le cose non stanno esattamente così. Se consideriamo la natura come Dio, secondo la concezione già da noi postulata di Leonardo da Vinci, l’attuale pandemia è una “punizione divina”. Nell’antichità, ad esempio nella peste descritta dal Manzoni nel 1600, le epidemie venivano considerate la punizione del “Dio biblico” per i peccati dell’uomo.

A questo punto tale sentimento, che a posteriori ci è sembrato superato, quasi una superstizione, considerando la natura come Dio, possiamo affermare, con Leonardo, che la recente epidemia di Coronavirus, così come quella di AIDS, Ebola o Sars, siano una punizione, o più realisticamente un tentativo della natura di correggere i comportamenti errati dell’uomo.

Se noi uomini non comprenderemo quello che la natura cerca di farci capire, in modo sempre più severo (AIDS, Sars, Coronavirus… ma anche catastrofi ambientali), potremmo raggiungere il definitivo punto di non ritorno.

[1] questa annotazione si legge all’interno di una discussione sulle leggi della meccanica contenute nel codice di Madrid. Tale frase è davvero strana sia perché esula completamente dal contesto sia perché potrebbe addirittura essere interpretata con il fatto che Leonardo credesse nella reincarnazione. Per quanto paradossale, tuttavia tale ipotesi è assolutamente in linea con quanto abbiamo scritto sulla concezione che Leonardo aveva della Natura, assolutamente assimilabile a quella buddista.