IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE – II° Parte
A questo punto, sempre nell’ottica di un virus intelligente e cioè che mutua l’ “intelligenza” della natura, è come se la “Natura” avesse deciso di alzare la voce per farsi finalmente sentire dagli esseri umani.
“A tele scopo” ha “mandato“[1] il Coronavirus ad alta virulenza e discreta mortalità. Stavolta la natura si è fatta sentire in un modo davvero sorprendente, colpendo anche coloro che con arroganza, tipicamente umana, avevano negato la potenza del virus[2].
Tornando al concetto di Natura come Dio e di Peccato Originale come passaggio da scimmia a uomo, nella religione cattolica la colpa primordiale viene cancellata con il Santo Battesimo. Ma qui nasce l’equivoco. Con il sacramento del Battesimo si cancella la colpa ma non la pena temporale. Lo stesso avviene con la confessione quando il peccatore, con un pentimento sincero, viene perdonato con il sacramento.
Il perdono dei peccati non elimina automaticamente la pena, anche se questa dalla gravissima Pena Canonica delle prime comunità cristiane si è andata via via affievolendo fin quasi a scomparire ai giorni nostri.[3],[4]
Tuttavia, per cercare di alleggerire il carico della penitenza per i peccati confessati la Chiesa Cattolica ha progressivamente sviluppato la dottrina dell’indulgenza, cioè la remissione di penitenze o pene temporali che rimangono da scontare per i peccati già dimessi quanto al reato della colpa e della pena eterna. L’assoluzione cancella infatti i peccati “la colpa” e la pena eterna della dannazione per i peccati mortali, mentre l’indulgenza rimette (cancella) la pena temporale[5].
Venerdì 27/3/20 Papa Francesco ha impartito l’indulgenza plenaria a tutti i Cristiani[6]. Il fatto che ai Cristiani sia stata concessa l’indulgenza della pena per tutti i peccati, non vuol dire che debbano continuare a peccare, cioè ad infrangere le leggi della Natura perché, sempre restando in tema di cristianesimo e religione cattolica, quando Gesù perdonò l’adultera non le disse “adesso vai e fai pure quello che ti pare” ma pronunciò le famose parole “Va’ e d’ora in poi non peccare più”[7].
Fuori di metafora, personalmente consideriamo il Peccato Originale come passaggio da scimmia a uomo e quindi con il momento in cui l’uomo cessò in quanto scimmia di uniformarsi alle Leggi della Natura ed iniziò [in quanto uomo] a non obbedire più a tali leggi.
L’attuale pandemia dunque rappresenterebbe, in base a tale metafora la punizione, o meglio la retribuzione, che la Natura Dio infligge all’uomo per i peccati di quest’ultimo commessi trasgredendo alle proprie Leggi.
Simbolicamente dunque l’indulgenza del Papa potrebbe rappresentare quasi un gesto di umiltà dell’uomo nei confronti della Natura Dio, alle cui leggi l’uomo dichiara di essere tutt’ora sottoposto.
E veniamo finalmente al vero problema, cosa accadrà (se e) quando finirà l’attuale pandemia? L’uomo inizierà di nuovo ad infrangere le Leggi della Natura, magari con rinnovato furore, pieno di rabbia e di rancore per il forzoso arresto[8].
Capirà l’uomo che non potrà continuare a fare quello che ha sempre fatto, pena l’estinzione? La Natura sta già preparando altre armi, pronta ad intervenire quando l’uomo fosse riuscito a sconfiggere il Coronavirus[9].
Proviamo ad utilizzare due contributi apparentemente improbabili: il primo è quello di Sharon Stone. L’attrice che ha già mostrato un notevole quoziente intellettivo ha affermato “…mentre in Italia si attraversa la quarantena per il Coronavirus, i cigni appaiono nei canali di Venezia ed i delfini nuotano giocosamente. La Natura ha semplicemente premuto il tasto reset nelle tutt’ad un tratto chiare acque dei canali di Venezia e a largo di un’Italia rinchiusa. Immaginate se tutti noi venissimo messi da parte, cosa potrebbe diventare il nostro pianeta al di là dei nostri sogni più selvaggi?”.[10],[11] Sharon Stone però non si limita ad una profezia apocalittica ma fa una proposta assolutamente realizzabile ed interessantissima: “…basterebbe che l’intero pianeta lavorasse da casa per una settimana al mese..”.
Parlando invece di alimentazione vegetariana, noi sappiamo che l’uomo ha iniziato a nutrirsi di carne proprio al momento del passaggio da scimmia a uomo per sopperire al grande bisogno di proteine, necessario al funzionamento di un cervello altamente sviluppato. La necessità di sempre maggiori quantità di carne contribuisce, nella misura del 75%, all’inquinamento ambientale con l’emissione dei gas intestinali proveniente dagli allevamenti intensivi dei bovini.
Ovviamente propugnare un’alimentazione vegana significherebbe andare contro alla stessa storia evolutiva dell’uomo. Ugualmente irragionevole, anche per ragioni culturali e socio-psicologiche, sarebbe eliminare completamente e drasticamente i luoghi di lavoro. In questo periodo il virus ci sta insegnando, magari un po’ “forzosamente”, ad utilizzare lo “smart working”.
Di nostra iniziativa potremmo dunque alimentarci secondo i dettami della nota piramide, potremmo oltre che migliorare la nostra salute, potremmo contribuire dunque a ridurre l’inquinamento.
La famosa frase “niente sarà più come prima” usata retoricamente ed enfaticamente in moltissime circostanze si è sempre tradotta nella realtà di “nulla di nuovo sotto al sole”.
In questi giorni il virus ci sta insegnando che la stessa frase dovrà ora essere scelta dagli umani come modello di vita, intendendo con essa un modo nuovo di intendere il rapporto con la Natura.
*****
[1] “La natura essendo vaga e pigliando piacere del creare e fare continue vite e forme, perché conosce che sono accrescimento della sua terreste materia, è volonterosa e più presta col suo creare che ‘l tempo col suo consumare, e però ha ordinato che molti animali sieno cibo l’uno de l’altro, e non sodisfacendo questo a simile desidero, spesso manda fuori certi avvelenati e pestilenti vapori e continua peste sopra le gran moltiplicazioni e congregazioni d’animali, e massime sopra gli omini che fanno grande accrescimento, perché altri animali non si cibano di loro, e tolto via le cagioni, mancheranno gli effetti”. (Codice Arundel; 1478-1518 – Leonardo Da Vinci).
[2] Fra i tanti, in Italia il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che pochi giorni prima del definitivo scoppio della pandemia aderiva all’iniziativa “#MilanoNonSiFerma” con tanto di contatti fisici ed aperitivi.
Ancora più suggestiva è l’immunità di gregge del primo ministro britannico Boris Johnson, con quasi immediata retromarcia.
[3] Nelle comunità cristiane originarie i peccati gravi come l’omicidio, l’adulterio e l’apostasia, ammettevano un rientro nella comunità solo a fronte di penitenze gravi e prolungate, dette Pena Canonica, che cambiavano in toto la vita del peccatore pentito. Questo assumeva lo status di penitente entrando nell’ordo poenitentium.
Lo stato di penitente durava lunghi anni, era estremamente gravoso e molto particolare: da quel punto in poi tutto avrebbe dichiarato il suo stato a chiunque l’avesse anche solo guardato.
Di aspetto incolto, vestito di pelle di capra e con il cilicio, con il volto segnato dai digiuni sarebbe rimasto escluso da ogni carica pubblica e ecclesiastica, dal matrimonio e persino dai normali lavori. Sarebbe stato un morto civile al punto che l’ingresso nell’ordo poenitentium veniva spesso sconsigliato ai giovani e concesso solo ai vecchi o ai moribondi. Tanta asprezza indusse i penitenti a cercare una via che ne mitigasse il rigore. […altro]
[4] Le famose penitenze dei vari “10 Ave Maria, 5 Padre Nostro,…”
[6] In una Piazza San Pietro spettralmente deserta come non era mai accaduto, neanche durante l’ultima Guerra Mondiale, il Papa, praticamente da solo e visibilmente provato, ha arrancato affannosamente verso il crocefisso del 1500. Cercando disperatamente conforto nella propria fede Bergoglio, ha mostrato drammaticamente tutta la fragilità dell’uomo di fronte la potenza terrifica della Natura Dio.
[7] “Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».” (Giovanni: 8,1-11)
[8] “La vita è un’ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco e poi non se ne sa più niente. È un racconto narrato da un idiota, pieno di strepiti e furore, significante niente.” (Shakespeare. Macbeth. Atto V, scena 5^).
[9] Nella provincia cinese dello Yunnan un uomo è morto su un autobus, risultando successivamente positivo all’Hantavirus. L’Hantavirus era stato protagonista nel 1994 di una scena da film in Arizona, nell’area denominata “Canyon del Muerto”. […altro]
[10] La presenza dell’ “Homo” sulla terra può essere quantificata in 200 – 300 mila anni. Nulla in confronto a quello di altri esseri viventi denominati “fossili viventi”. Il granchio a ferro di cavallo è presente sul nostro pianeta da 445 milioni di anni, prima non solo degli uomini ma prima dei dinosauri e delle piante. Tali creature non hanno in pratica avuto necessità di evolversi per sopravvivere questo “tempo infinito”. Sono addirittura entrati tranquillamente nell’ecosistema diventando il cibo preferito di vari uccelli che riuscendo a mangiare fino a 9 mila uova di granchio a ferro di cavallo, riescono a nutrirsi per completare le loro migrazioni. Sicuramente se l’uomo si estinguesse è molto probabile che i granchi a ferro di cavallo continuerebbero a popolare la terra.
[11] Si pensi solo che in appena due mesi il Coronavirus è riuscito a ridurre l’inquinamento riuscendo laddove numerosi summit sul clima non sono riusciti in trent’anni.
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