Il Virus Informatico

Sempre all’opera dell’uomo in quanto sue esclusive creature è dovuta la nascita e la diffusione dei Virus del computer. Nonostante l’origine umana, il virus del computer, segue nel modo di autoreplicarsi e di diffondersi in altri ospiti le stesse regole utilizzate dai virus biologici[1] a testimonianza che le leggi della natura si applicano anche all’opera esclusiva dell’uomo in quanto discendente dalla natura stessa.

Di natura strettamente filosofica è l’altra considerazione che anche i virus virtuali in qualche modo si oppongono al proliferare eccessivo dei computer loro macchine di sopravvivenza, arrestandone il funzionamento, e potrebbero svolgere in un certo senso la funzione ecologica di regolazione demografica virtuale. Si potrebbe addirittura supporre che meccanismi a feedback negativi siano indispensabili anche in campo informativo per impedire che l’eccessiva proliferazione dei componenti di un sistema porti, alla fine, al collasso del sistema stesso.

[1] Le fasi di infezione, assimilazione, duplicazione e diffusione sono le stesse sia per i virus biologici che per quelli del computer. A questo riguardo l’IBM e la Symantec, una società antivirus, stanno pensando di elaborare “vaccini digitali” in grado di impedire agli hackers di colpire Internet. Anziché gli antigeni il sistema immunitario del computer dovrebbe, secondo gli elaboratori del progetto, essere in grado di riconoscere i 16-30 bytes distintivi del virus ed elaborare un sistema di difesa prima che il virus riesca a diffondersi.