Human Papilloma Virus 3 °
Stabilita la possibilità di sorgenti ambientali[1],[2] per l’infezione da Human Papillomavirus non mi restava che attendere per capire se una tale modalità di trasmissione potesse essere chiamata in causa in quei casi di condilomatosi genitale dove l’origine del contagio era altrimenti inspiegabile.
Il primo caso, con cui iniziai il percorso verso la soluzione del problema, mi capitò di osservarlo nell’ambulatorio dell’Ospedale S. Filippo Neri di Roma, dove lavoravo come ginecologo: si trattava di una giovanissima nomade, detenuta nel vicino carcere minorile di Casal del Marmo. La ragazza, vergine, era affetta da condilomatosi vulvare (Infezione da Human Papilloma Virus ) . Date le circostanze potei effettuare solo un prelievo citologico sulla lesione che si confermò positivo per gli effetti citopatici da virus.
Riguardo la storia clinica le circostanze non mi consentirono di approfondire l’anamnesi, tuttavia pareva certo che la giovane non avesse avuto alcun tipo di rapporto. Le condizioni igieniche della sua vita si potevano d’altronde supporre non buone, ma in ogni caso non trassi alcuna conclusione.
La mia intuizione si rafforzò quando mi capitò di vedere un’altra ragazza vergine affetta da condilomatosi vulvare.
Questa volta potei approfondire l’indagine in tutta tranquillità. L’anamnesi escludeva qualsiasi evidenza di rapporti od abusi sessuali; la citologia delle lesioni si rivelò egualmente positiva per effetti citopatici da virus, ma quello che più mi colpì fu il fatto che la ragazza riferiva di aver condiviso i servizi igienici con una coetanea straniera affetta da una non meglio precisata infezione ginecologica. Ero ormai vicino alla soluzione.
Questa arrivò con una mia paziente privata in cura per assenza di mestruazioni. Anche lei vergine, ad una visita ginecologica esterna risultò affetta da condilomatosi vulvare che si estendeva all’imene. La sottoposi al prelievo citologico ed istologico della lesione che risultarono entrambi positivi per infezione virale. Presi anche una documentazione macrofotografica che dimostrava la presenza di un piccolo condiloma proprio sull’imene. Completai l’indagine con la PCR (Reazione della Catena della Polimerasi) per il DNA dell’HPV.
La PCR risultò positiva per i sottotipi 6 ed 11 dell’HPV. All’anamnesi nessun tipo di rapporto sessuale, uso di servizi igienici privati ma frequentazione assidua di piscine e spiagge.
Di lì a poco trovai in letteratura il caso[3] di un carcinoma verrucoso della vulva associato con l’HPV in una ragazza vergine di venti anni.
Decisi allora di effettuare la ricerca del Papillomavirus su tutti i casi di condilomatosi genitale e di verruche cutanee che fossero arrivati alla mia osservazione: in una verruca cutanea di una giovane gravida, oltre ai sottotipi dall’uno al cinque (cutanei), trovai anche il tipo 6 dell’HPV che normalmente avrebbe dovuto essere presente solo nelle lesioni genitali. Esaminai con la PCR anche vulva e vagina della paziente che risultarono positive per i tipi 6 ed 11, pur in assenza di qualsiasi lesione. Questo dato non era strano perché in America un gruppo di studentesse universitarie asintomatiche, sottoposto alla ricerca del virus su cellule vulvari e vaginali, aveva rivelato un’alta percentuale di positività[4]. Interessante mi sembrò invece la presenza di un sottotipo genitale in una verruca cutanea[5].
[1] Pao C.C, Tsai P.L., Chang Y.L., Asieh T.T., Jin J.Y., Non sexual papilloma virus routes. Lancet 339(8807): 1479-80 Jun 1992.
[2] Tay S K, Ho T H, Lin S K. Is genital Human Papilloma Virus infection always sexually transmitted? Australian – New Zealand Journal of Obstetrics Gynecology30(3):240-2
[3] Valente P T, Hurt M A, Jelen I. Human papillomavirus-associated vulvar verrucous carcinoma in a 20 years old with an intact himen: a case report. Journal of reproductive medicine 36(3):3-12 Mar 1991.
[4] Bauer H M, Ting Y ,Greer J C, Chamber J C, Tashiro C J ,Caimera J, Reigold A, Mands M M.Genital Human Papilloma Virus infection female university student as determined by a PCR-Based method. Jama 265(4): 427-7 Jan 1991.
[5] Ostrow R S, Shaker M K, Turnquist S, Viksnins A, Bender M, Vance G, Kaye V, Faras A J. Human Papillomavirus-16-DNA in a cutaneus invasive cancer. Arch Dermatol 25(5).666-9 May1989.
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