The Darwin Awards

“l’albero della vita si pota da sé”

Charles Darwin, un naturalista, biologo e antropologo inglese che ha dominato la scena intellettuale dell’800, ma non solo: un rivoluzionario, teorizzatore di una dottrina scomoda e dapprima rifiutata, ma tutt’oggi studiata e dibattuta, che ha radicalmente scardinato il procedere della scienza. ^[1]

Chissà come reagirebbe il geniale scienziato se potesse venire a sapere che nel XXI secolo, quello dello sviluppo dell’intelligenza artificiale per intenderci, il suo nome viene impiegato, paradossalmente, nella celebrazione della stoltezza umana.

Facciamo dunque riferimento ai Darwin Awards, un ironico riconoscimento online che viene conferito alle persone che, tramite un’azione clamorosamente stupida, si sono causati la morte o, per lo meno, hanno invalidato la propria capacità procreativa.

Secondo il cinico riconoscimento, il merito degli inetti vincitori sarebbe quello di aver migliorato il pool genetico umano eliminando, tramite il proprio suicidio o sterilizzazione, geni corrotti dalla stupidità.

Il premio ha ispirato anche un’omonima commedia nera, The Darwin Awards – suicidi accidentali per menti poco evolute, che, analizzando gli sciocchi suicidi in chiave umoristica, si sofferma soprattutto sull’imperizia che li ha determinati.

Se per The Darwin Awards il suicidio è definito dall’inettitudine umana, c’è solo un’altra istituzione che propone una giustificazione alternativa a tali episodi: la Chiesa Cattolica. Secondo la Santa Sede, i suicidi sono un peccato gravissimo ma talvolta compiuto incoscientemente, ovvero quando imputabili alla depressione, che limitano la libertà di intendere ed agire: in taluni casi è possibile celebrare i funerali religiosi per i morti suicidi. ^[2]

Al di là della causticità del Darwin Award, sul quale non è nostro interesse esprimere giudizi a livello morale, non possiamo tuttavia non attribuirgli un’intuizione brillante: “l’albero della vita si pota da sé”, così recita uno dei motti del “premio”, un’asserzione che può essere letta anche nell’ottica del sistema di regolazione a feedback genetico (retroazione genetica o retroazione negativa); difatti, secondo la teoria del sistema di regolazione a feedback genetico, i stolti suicidi o la perdita delle capacità riproduttive premiati dai Darwin Awards, non sono altro che un artificio della natura per tentare di inibire l’eccessiva crescita della popolazione umana.

^[1] Charles Darwin per primo portò in auge la teoria dell’evoluzione della specie, già teorizzata ma non sufficientemente sostenuta da altri, secondo la quale l’uomo discende dalla scimmia, entrando in contrasto sia con la creazione biblica propugnata dal Cristianesimo, sia con l’opinione pubblica, destabilizzando l’idea comune che poneva l’uomo in una posizione dominante rispetto alle altre specie.

^[2] Questa notizia è stata fornita direttamente da Joaquìn Navarro-Valls, primo direttore della Sala Stampa della Santa Sede, durante i funerali, svolti nella parrocchia vaticana di Sant’Anna, di Cedric Tornay, guardia svizzera suicidatasi dopo aver commesso un duplice omicidio ai danni del suo superiore e di sua moglie nel maggio 1998. Una vicenda controversa (tanto che è passato alla cronaca con il nome di Caso Estermann), che ha fatto ipotizzare perfino teorie complottistiche, e nella quale, molto probabilmente, il funerale è servito a porre fine all’interesse mediatico per la questione e tacitare per sempre verità inconfessabili.