EPIDEMIOLOGIA DEL SUICIDIO 

Le caratteristiche epidemiche del suicidio sono note da anni e, secondo la nostra tesi, si spiegano con il meccanismo a feedback genetico o a retroazione negativa.

Viceversa il fenomeno viene diviso in sottocategorie epidemiche in modo che a questi sottofenomeni si dia una spiegazione sociopolitica.

È notizia recente che la prima causa di morte violenta fra le forze di polizia è il suicidio. Fino a settembre 2019 vi erano stati già 44 casi, cioè più di 1 a settimana.

Nei vari convegni, nel tentativo di dare una spiegazione, rimane forte il background culturale sociopolitico ma, se è vero che fra le forze dell’ordine vi sono forti elementi di rischio suicidario, è pur vero che tali elementi incidono su personalità geneticamente già predisposte.

Se così non fosse non avrebbe senso parlare di epidemie di suicidio tra i minorenni dove è la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Anche qui potremmo trovare una miriade di fattori di rischio sociali: bullismo, disagio familiare, scarsa autostima, etc.., sta di fatto che, anche in questo caso, si tratta di epidemia e così come non tutti gli esponenti delle forze dell’ordine si suicidano non tutti i minorenni lo fanno.

Quindi, solo associando le varie epidemia ad esempio forze dell’ordine/minorenni ed interpretando entrambe come un unico fenomeno si può arrivare alla comprensione dello stesso. Certamente accettare che la popolazione umana sia regolata dalle stesse leggi che regolano in natura le popolazioni animali è molto difficile da accettare, eppure, è l’unica spiegazione possibile.

Ed infine, quello che doveva prima o poi succedere è successo. il gesto di una donna che si è gettata dalla torre del Mangia in Piazza del Campo a Siena è stato ripreso nella sua interezza tramite smartphone e diffuso su whatsapp, compresi i particolari macabri del corpo disteso sull’asfalto e non ancora coperto.

La notizia scientificamente importante è che la sorella gemella si era suicidata nel 2004 a soli 20 anni.