HIV-IL VIRUS INTELLIGENTE
“Pensa costantemente all’universo come ad una creatura vivente unica, che racchiude una sola sostanza ed una sola anima; pensa come tutto sia assorbito in una sola sensazione di questa creatura; come tutto si compia grazie ad un unico impulso e che tutte le cose siano causa comune di ciò che nasce, e quali siano il loro concatenamento e la loro connessione” (Marco Aurelio)[1]
La fittissima rete di trasporti, creata dall’uomo ed estesa in tutto il mondo, è un mezzo a disposizione dei microrganismi patogeni per diffondersi in brevissimo tempo in ogni paese. Gli stessi virus, comodamente alloggiati nei portatori, viaggiano in poche ore da un continente all’altro. Conoscendo questi meccanismi non dovremmo lasciarci cogliere impreparati, se non altro dal punto di vista scientifico, di fronte all’epidemia di AIDS. Eppure, la comparsa dell’H.I.V. ha determinando quasi la stessa reazione di incredulità ed impotenza che ebbero i romani di fronte all’epidemia (forse vaiolo) del 434-432 a.C. “Né la medicina né altri rimedi possono nulla”- scrive Tito Livio[2] nella sua storia di Roma.
Al di là di tutte le domande che gli scienziati si sono poste sono d’accordo con chi[3] ha affermato: “non è tanto importante sapere dove l’HIV si sia originato e chi si debba rimproverare quanto stabilire perché e quando”.
Tornando agli aspetti più propriamente scientifici delle ricerche sull’HIV, possiamo dire che l’ipotesi più plausibile circa l’origine del virus è che sia l’HIV-1 che l’HIV-2, le due varianti del virus, siano in qualche modo correlati con virus che causano un’analoga Sindrome da Immunodeficienza nelle scimmie.
Confrontando, dal punto di vista genetico, i virus umani con quelli delle scimmie, si è visto che l’HIV-2 ha come parente stretto il Mangabey virus delle scimmie omonime, mentre l’HIV-1 è correlato con il SIV degli scimpanzé[4].
Addirittura dei campioni virali, estratti dal sangue di una persona che vive in Liberia, hanno mostrato la stessa sequenza nucleotidica del Mangabey virus. In un altro caso del Cameron l’HIV-1 isolato era molto più lontano da tutti gli altri ceppi noti di HIV che non da un particolare tipo di SIV (Simian Immunodeficency Virus).
C’è pure una suggestiva teoria che afferma che tutti i vari ceppi di SIVs e quelli di HIVs da essi derivati abbiano avuto origine da un antenato comune, ma questa ipotesi non è affatto sicura[5]. Di sicuro c’è che l’apparire dei virus collegati all’AIDS è un fatto recente ed improvviso. Secondo la maggior parte dei ricercatori, possiamo collocare l’origine dei primi SIVs negli ultimi due-trecento anni.
In Asia ed in Sud America, infatti, nessuno degli esemplari di primati discendenti dalle scimmie verdi Africane, colà importate nel sedicesimo secolo, risulta essere sieropositivo.
Resta il problema di come si sia potuto avere un duplice salto di specie[6] quasi simultaneo dai SIVs all’HIV-1 e all’HIV-2.
La selvaggia deforestazione può benissimo spiegare come l’uomo entrando in molteplici, prima inaccessibili, nicchie ecologiche si sia trovato a contatto con scimmie nelle quali erano presenti più di due soli ceppi di SIV. Rimane da capire come sia stato possibile che un duplice salto di specie sia occorso quasi simultaneamente nell’arco di circa venti anni.
Se quest’ultimo dato può sembrare inverosimile basta pensare alla manipolazione di migliaia di scimmie di tutte le specie per scopi scientifici e non.
La questione dell’improbabilità del duplice salto di specie può essere a questo punto capovolta e possiamo domandarci perché solo due virus rispetto alla molteplicità dei SIVs con il quale l’uomo è venuto a contatto.
Questo tuttavia potrebbe essere spiegabile col fatto che l’HIV-1 e l’HIV-2 una volta vinta la gara per conquistare l’ambito mercato umano lo abbiano per così dire monopolizzato escludendo tutti gli altri concorrenti.
Sappiamo infatti che quando una cellula umana è infettata con un particolare ceppo di HIV essa è immunizzata dall’infezione con altri ceppi in quanto il punto specifico sulla superficie cellulare è ormai occupato da quel tipo di HIV[7].
Meno facile da dimostrare e con molta probabilità inammissibile è l’ipotesi che il salto di specie sia stato favorito dall’uso di siero contaminato con virus HIV durante la grande campagna di vaccinazione contro la poliomielite condotta nel terzo mondo nella primavera del 1960. HIV Il Virus Intelligente
In effetti si sono scoperti lotti di vaccini contaminati coi virus delle scimmie e nel siero di uomini normali si sono trovati anticorpi verso i SIV suggerendo una accidentale esposizione agli antigeni dei retrovirus delle scimmie[8].
Un’altra difficoltà di fronte a cui si trovano i ricercatori è quella di spiegare la improvvisa e soprattutto simultanea comparsa dell’AIDS nei due maggiori centri di epidemia: Stati Uniti ed Africa.
L’ipotesi dell’origine dell’AIDS come conseguenza dell’invasione di molteplici nicchie ecologiche e della manipolazione intensiva di scimmie per ricerche scientifiche può chiarire il problema se si pensa che l’Africa è la fonte di origine di tale materiale animale e l’America il paese dove quegli animali sono più utilizzati.
[1] Marco Aurelio Pensieri Lib.IV: 40 Oscar Mondatori Pag.77.Milano 1999
[2] Tito Livio Ab Urbe Condita Lib. IV:25
[3] Bryan C S, Is There Divine Justice In Aids? Why now and not before? Southern Medical Journal Vol.8 N.2 Pag.199-202.
[4] Myers G, MacInnes K and Myers L. Phylogenetic Moments in The Aids Epidemic. In Emerging Viruses. Pag.120-137 Edited by Morse S. Oxford University Press.1993.
[5] Myers G, MacInnes K and Myers L. A “Big Bang” of Aids. In Phylogenetic Moments in The Aids Epidemic. Pag127-9 Op.cit.
[6] Myers G, MacInnes K and Myers L. Phylogenetic Moments in The Aids Epidemic. In Emerging Viruses. Pag.120-137 Edited by Morse S. Oxford University Press.1993.
[7] Hahn B H, Shaw G M, Taylor M E ,Redfield R R., Markham P D, Salahuddin S Z, Staal F W, Gallo R C, Parks E S, Parks W P. Genetic variation in HTLV-III/LAV over time in patient with AIDS or at risk for AIDS. Science 232:1548-53 June 1986.
[8] Blomberg J, Vincic E; Johnson C, Medstrand and Pipkorn R. Identification of regions of HIV-1 p.24, reactive with sera which give undeterminate results in electrophoretic immunoblots with the help of long synthetic peptides. AIDS Res Hum Retroviruses 6: 1363-72.1990.
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