Serial Killer: ipotesi genetica legata alla sovrappopolazione

Serial Killer

Tra tutti i gli episodi di  serial killer che ormai, quasi settimanalmente, riempiono i media recentemente è  balzato l’attenzione colpito quello di una giovane donna di 31 anni madre di due figli trasformatasi in una feroce serial killer.   Joanna Dennehy nel giro di pochi minuti,  14 per l’esattezza , ha ucciso tre uomini e  ferito gravemente altre due.  Nel  passato di questa donna, gli inquirenti non hanno Trovato nulla che potesse giustificare il suo comportamento criminale.  I media si interrogano dunque da  cosa le  possa essere derivato  il suo desiderio di uccidere? Il dottor Lundrigan, criminologo e docente alla Anglia Ruskin University ha tentato di spiegare : “Joanna vuole raggiungere la notorietà a tutti i costi”.

Prima e dopo ogni delitto Joanna postava una sua foto in posa divertita davanti all’obbiettivo: coltello alla mano e manette legate alla cintura.  Inoltre, dopo aver visto in televisione un servizio sui suoi omicidi, pare che Joanna abbia fatto i salti di gioia.  Telefonando un’amica dopo aver ucciso la sua terza vittima, avrebbe preso a canticchiare  ” Ooops, l’ho fatto di nuovo (titolo di una canzone di Britney Spears, ndr)”.

Ancora nessuna spiegazione –  Un esperto di serial killer, David Wilson, avrebbe tentato di spiegare così il caso di Joanna Dennehy : “Non riusciva più a distinguere tra fantasia e realtà, aveva perso completamente il controllo della situazione”. Raccontava di essere stata in prigione per aver ucciso il padre, ma non era vero.  Nel corso del processo che la vede come imputata, Joanna  ha ammesso le sue colpe senza dare nessuna spiegazione del suo comportamento da serial killer. Sempre  il dottor Lundrigan ha ipotizzato: “Una volta spente le luci della ribalta può anche darsi che decida di spiegare perché lo ha fatto, non fosse altro che per continuare a ricevere l’interesse dei media e dell’opinione pubblica“.

In base all’ipotesi del Dott. Landigran la spinta che ha armato la mano assassina di Joanna è di natura psico-sociologica: lo sfrenato desiderio di essere considerata dai  media . La teoria ha una sua base molto forte se si pensa che molti personaggi dello spettacolo hanno dichiarato che una volta fuori dalle luci della ribalta si sentivano come morti.

L’ipotesi psico-sociologica non ha nulla a che vedere con il meccanismo a retroazione negativa o feedback genetico legato alla sovrappopolazione con il quale,  ne  Il Virus Intelligente vengono spiegati i comportamenti dei serial killer e in genere di ogni atto di aggressività senza motivo. Per capire se l’episodio di Joanna , come peraltro tanti altri episodi simili che, a ritmo settimanale se non giornaliero,  riempiono i media,  possa  spiegarsi con teorie di tipo psico-sociologico e non in base al meccanismo a feedback genetico,  bisogna risalire molto indietro e cioè alla madre di tutte le stragi, o per così dire al big bang  delle stragi, quella compiuta il 01 agosto  1966 da  Charles Joseph Whitman.

Partendo da quella data abbastanza lontana potremo risalire all’episodio di Joanna  attraverso gli esempi e le spiegazioni riportate nel capitolo V- Angeli Ribelli –  Il Virus Intelligente. Nel capitolo   il fenomeno dei serial killer, così come quello del cannibalismo, dell’uccisione dei genitori (matricidio-patricidio), dell’infanticidio (mamme assassine),  viene spiegato in base alla teoria genetica  del meccanismo a retroazione negativa o feedback genetico legato alla sovrappopolazione . Vedi in particolare il meccanismo a feedback genetico nella popolazione umana