La Filosofia di Leonardo Da Vinci
La Gioconda di Leonardo Da Vinci è famosa nel mondo. Anche le innumerevoli macchine del genio sono ben conosciute. Ci sono moltissimi studi e libri su Leonardo Da Vinci da Vinci eppure, secondo me, Leonardo e il suo pensiero non sono stati ancora realmente capiti nel profondo. Mi riferisco in particolare al rifiuto di Leonardo della metafisica e della religione. Un tale forte rifiuto possiamo trovarlo solo in un altro genio cioè nello scrittore latino Tito Lucrezio Caro. Nella prima metà del I sec a.C., con il suo poema de rerum natura Lucrezio pose le basi del rifiuto di ogni trascendenza.
La cosa curiosa è che egli inizia il suo libro con un invocazione a Venere, la dea della voluptas cioè del piacere. Eppure per Lucrezio, sia soprattutto per Leonardo Da Vinci, C’è qualcosa che ha caratteristiche “divine”, QUESTO QUALCOSA è la Natura.
Per Leonardo Dio è la Natura stessa con le sue leggi. Infatti egli scrive nel Codice Arundel: “ogni azione fatta dalla natura non si può fare con più breve modo con i medesimi mezzi”, e ancora “nessun effetto è in natura sanza ragione intendi la ragione e non ti bisogna esperienza” .
Ma allora perché la Chiesa non si oppose al pensiero di Leonardo Da Vinci, riguardo la religione, come fece ad esempio per Lucrezio. La chiesa fin dalle sue origini non apprezzò a tal punto il pensiero e gli scritti di Lucrezio che qualsiasi cosa al riguardo fu cancellata. Noi siamo fortunati perché nel 1417 il grande umanista Poggio Bracciolini, scoprì in un monastero della Germania l’unica copia rimasta del poema filosofico di Lucrezio De Rerum Natura.
D’altra parte la Chiesa non temeva Leonardo perché non capiva effettivamente i suoi pensieri più intimi. Se anche la chiesa avesse capito il suo pensiero riguardo Dio avrebbe immediatamente compreso che nessun altra persona poteva capirlo. L’idea di Leonardo Da Vinci della Natura come “Dio” non sarebbe stata compresa da nessuno.
Leonardo riservava i suoi pensieri per se stesso. Forse lui stesso non capiva i suoi pensieri. Al contrario Lucrezio aveva sistematizzato il suo rifiuto della religione rifacendosi alla tradizione filosofica del suo tempo (epicureismo).
Il pensiero filosofico di Leonardo è molto simile al Buddismo. L’origine del Buddismo risale a molto tempo prima dei tempi di Lucrezio. I pensieri di Leonardo Da Vinci sono molto vicini all’interpretazione degli insegnamenti di Shakyamuni, data da NichirenDaishoninma chi è Shakyamuni?
E chi è NichirenDaishonin? Shakyamuni fu il fondatore del buddismo, il significato letterale del suo nome è il saggio degli shakya. Gli shakya erano una tribù il cui regno era situata ai piedi dell’Himalaya. Nichiren Daishonin un monaco buddista giapponese che visse fra il 1222 e il 1282. Dopo aver studiato tutte le scritture buddiste concluse che il Sutra del Loto era il miglior trattato sull’insegnamento originale del Buddha Shakyamuni; per questo spese tutta la sua vita per affermare la supremazia del sutra del loto. In accordo con la dottrina di Nichiren, la legge universale a cui il buddha si illuminò non era altro che la realtà della vita in tutti i suoi fenomeni. La legge del buddha è la vita stessa e questo è proprio la natura a cui Leonardo Da Vinci spesso si riferisce nei suoi scritti. NichirenDaishonin,
I pensieri e il comportamento di Leonardo Da Vinci da Vinci non erano capiti da molte persone e dai suoi colleghi. Ancora oggi, secondo me, la sua più importante scoperta non è stata ancora divulgata. Secondo un recente testo in lingua italiana “Vita e Natura . Una Visione Sistemica” del fisico Fritjof Capra e del biochimico Pier Luigi Luisi,nonfu Galileo ma Leonardo Da Vinci il precursore del pensiero scientifico . Tuttavia nessuno sa che Leonardo Da Vinci intuì e scoprì una legge di importanza veramente fondamentale per l’uomo. Ancora oggi per quanto ne so questa scoperta non è conosciuta da nessuno nemmeno da coloro che dichiarano di essere esperti o ammiratori di Leonardo. Questa legge è espressa in una frase scritta da Leonardo Da Vinci che può essere trovata nel codice Arundel.
Al momento il codice Arundel si trova nella British Library di Londra. Fu proprio questa frase che mi spinse a portare avanti l’idea di scriver il mio libro. Si può leggere questa importante frase nella prefazione del libro. La nostra conduttrice, Ilaria, si farà carico dello studio etimologico, scientifico e filosofico di questa frase.
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