Serial Killer: Charles Witmann 1966
Charles Joseph Whitman (Lake Worth, 14 giugno 1941 – Austin, 1º agosto 1966) nella tarda mattinata del 1 agosto 1966, confondendosi con gli studenti, si introdusse nella Torre dell’Università e salì fino al 28º piano dove c’era una terrazza panoramica. Appena entrato massacrò con una sbarra di ferro la receptionist e alle 11.45 cominciò a sparare sulla folla sottostante. Whitmann aveva preparato accuratamente l’esecuzione della strage tant’è che nel borsone che aveva portato con sé erano presenti due pistole, un fucile da caccia, una carabina, un fucile a pompa, un fucile di precisione Remington da 35 mm e settecento munizioni.
Completavano la dotazione una radio, acqua minerale, martello, machete , kit di pulizia per le armi, binocolo, ottiche di precisione per fucili, due coltelli, una torcia elettrica, un paio di guanti, tappi per le orecchie e una sbarra di ferro. Per non farsi mancare nulla, o forse perchè era evidentemente un tipo pulito e meticoloso, aveva portato con sé, oltre ad alcune cibarie, addirittura un rotolo di carta igienica. All’uso delle armi da fuoco Whitman era stato addestrato, fin dall’infanzia, dal padre e, a 12 anni, ottenne il riconoscimento di Eagle Scout.
La madre, invece, stanca delle violenze del marito aveva chiesto il divorzio e si era trasferita in Texas. A 18 anni Whitman si era iscritto nel corpo dei marines dal quale si congedò due anni dopo per iscriversi all’Università del Texas; qui conobbe e sposò Kathleen Frances Leissner una studentessa dello stesso ateneo . Mentre era all’università il futuro serial killer continuava a coltivare passioni decisamente da macho come il karate e la caccia ottenendo invece risultati mediocri come studente. A 21 anni si arruolò nuovamente nei marines ma successivamente fu sottoposto a corte marziale per gioco d’azzardo possesso di arma da fuoco personale e aggressione ai danni di un collega. Per questo fu condannato a 30 giorni di carcere e 90 di lavori forzati e degradato a soldato semplice. Congedato a 23 anni Whitman si iscrisse nuovamente all’Università del Texas. Nel frattempo continuava a soffrire di cefalea che tentava di curare con l’utilizzo di anfetamine. Quando la madre, stanca dei continui maltrattamenti da parte del marito, divorziò, Whitmann la portò a vivere con sé ad Austin nel Texas.
Il 1 agosto 1966, prima di recarsi sulla torre dell’Universit,à Whitman aveva ucciso la madre strangolandola con un tubo di gomma e la moglie, nel sonno, colpendola con cinque coltellate.
La strage iniziò alle 11.45 e durò per 96 minuti durante i quali furono uccise 16 persone tra cui una donna incinta di otto mesi e un poliziotto che il serial killer riuscì a centrare a cinquecento metri di distanza. I feriti furono 30. Il serial killer fu ucciso alle 13.30 da due poliziotti
che, riusciti a penetrare nella terrazza della torre dell’Università, raggiunsero Whitman con due colpi alla nuca.
Accanto al cadavere della moglie e della madre fu trovata una lettera scritta in parte a macchina il giorno prima del duplice omicidio e in parte a mano, probabilmente subito dopo l’omicidio. Tale lettera trascriviamo letteralmente: ” non capisco proprio cosa mi spinga a battere a macchina questa lettera. Forse devo lasciarvi un vago motivo per spiegare ciò che ho appena fatto. Ultimamente proprio non mi capisco. Ho sempre pensato di essere un giovane ragionevole ed intelligente, nella media .Tuttavia, ultimamente (non posso ricordare quando è cominciato) sono stato vittima di diversi pensieri irrazionali. Questi pensieri ricorrono costantemente e per concentrarmi nelle mansioni di tutti i giorni ho bisogno di un tremendo sforzo mentale.
In marzo, quando i miei genitori hanno divorziato, ho sofferto molto di stress. Ho consultato il Dottor Cochrum del centro di salute dell’università, e gli ho chiesto di suggerirmi qualcuno a cui rivolgermi per ottenere una consulenza sui disordini psichiatrici che pensavo di avere. Ho discusso con il dottore per circa due ore ed ho provato a spiegargli i miei timori su quegli impulsi violenti. Dopo quell’incontro il medico non mi ha più ricevuto, da allora combatto da solo la mia agitazione mentale, ma inutilmente. Dopo la mia morte desidero che sia effettuata un’autopsia per verificare se è realmente presente un disordine fisico visibile. Ho avuto alcune emicranie tremende nel passato ed ho consumato due grandi bottiglie di Excedrin negli ultimi tre mesi.
Dopo molte riflessioni ho deciso uccidere mia moglie, Kathy, stasera l’ho “estratta a sorte” sull’elenco telefonico. (…) Non riesco a trovare alcun motivo razionale per spiegare il perché di tutto questo. Non so se è egoismo, o se lo faccio perché non voglio che mia moglie affronti l’imbarazzo che le mie azioni le causerebbero. (…) Intendo ucciderla nel modo meno doloroso possibile.
Motivi simili mi hanno spinto ad uccidere mia madre. Non penso che quella povera donna abbia mai goduto pienamente della propria vita. Era una donna giovane e semplice che ha sposato un uomo molto possessivo..” “Sono stato testimone per almeno un mese delle botte che ha preso. Inoltre mio padre l’ha sempre fatta vivere sotto il suo livello abituale.
Immagino che sembrerà che io abbia ucciso entrambi i miei più grandi amori. Ho solo provato a fare un lavoro completo e rapido. Se la mia assicurazione sulla vita è valida, verificate che tutti gli assegni a vuoto che ho compilato questa settimana siano compensati. Pagate i miei debiti. (…) Quello che avanzerà donatelo, in via anonima, a una fondazione per la salute mentale. Forse la ricerca potrà impedire ulteriori tragedie di questo tipo. Charles J. Whitman”
Le parole di Whitman colpiscono per la loro estrema chiarezza sia nel denunciare il rifiuto da parte dello psichiatra della sua richiesta di aiuto sia perl’ ipotesi, formulata dallo stesso serial killer, di un disordine fisico visibile alla base dei suoi istinti omicidi. L’autopsia fu effettivamente eseguita sul suo corpo e rivelò un tumore del cervello in fase avanzata.
Fino al massacro al Virginia Polytechnic Institut del 2007 dove un altro serial killer, Seung-hui, uccise ben 32 persone, la strage di Austin rimase l’episodio più sanguinoso della storia degli Stati Uniti.
La storia di Whitman ha ispirato numerosi film ed il suo nome è citato in molti altri. Al serial killer una banda death metal ha dedicato addirittura una canzone. Non risulta invece allo scrivente che sia stata fatto uno studio approfondito per cercare di spiegare come una neoplasia cerebrale abbia potuto eventualmente modificare il comportamento in modo così estremo.
Partendo da quel lontano 1966 risaliremo all’episodio di Joanna Dennehy attraverso gli esempi e le spiegazioni riportate nel capitolo V- Angeli Ribelli – del Il Virus Intelligente. Nel Capitolo il fenomeno dei serial killer, così come quello del cannibalismo, dell’uccisione dei genitori (matricidio-patricidio), dell’infanticidio (mamme assassine), viene spiegato in base alla teoria genetica del meccanismo a retroazione negativa o feedback genetico conseguenza della sovrappopolazione(vedi in paticolare meccanismo a feedback genetico nella popolazione umana )
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