#127 IL VIRUS ETERNO
È recente la notizia della morte di Fernando Aiuti, l’immunologo di 84 anni fondatore dell’ANLAIDS (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS). Il decesso è avvenuto il 9/1/2019 al Policlinico Gemelli, dove era ricoverato per una severa cardiopatia. La causa della morte sarebbe una caduta nella tromba delle scale dal 4° piano, vicino al reparto di Medicina Generale. Sul caso sta indagando la procura di Roma che non esclude, tra le varie ipotesi, quella del suicidio.
Senza voler avvalorare quest’ultima ipotesi, perché non certo di nostra competenza, vi sono vari casi di suicidi ospedalieri, cioè di individui che scelgono per suicidarsi un ospedale, fra cui il Policlinico Gemelli.
Quello che invece ci ha più colpito sono le parole di Rosaria Iardino, la protagonista insieme ad Aiuti del famoso bacio del ‘91. [1], [2]
Riferendosi alla morte dell’immunologo, la signora Iardino afferma tra l’altro”.. grazie Fernando, per alcuni di noi sarai eterno…”; in realtà Aiuti non è eterno, in quanto è morto, fra l’altro in circostanze per le quali la stessa Iardino alla domanda: “ha saputo come è morto?” risponde “si, ho letto che si ipotizza il suicidio, ma non voglio commentare”.
In realtà chi vive (e lotta insieme a noi) è il Virus che continua a svolgere in maniera sempre più discreta la funzione ecologica di frenare la crescita esponenziale della popolazione umana (principio del feedback a retroazione genetica o negativa enunciato nel testo “Il Virus Intelligente”).
Dallo stesso testo ricaviamo che: “laddove non arriva il virus, ci pensa l’uomo stesso a tentare di arginare la sovrappopolazione”, ad esempio con il suicidio. Secondo la tesi de “ll Virus Intelligente” anche il suicidio è spiegabile con il meccanismo a feedback genetico o a retroazione negativa[3].
Aiuti sarebbe veramente eterno se ad esempio avesse scoperto il vaccino per l’AIDS, come ad esempio Edoardo Jenner[4] medico e naturalista britannico, noto per l’introduzione del vaccino contro il vaiolo e considerato il padre dell’immunizzazione.
Sempre in tema di immortalità, eternità e paradossalmente di suicidio Gilgameš, leggendario Re dei Sumeri, sovrano di Uruk, protagonista del “Epopea di Gilgameš”, seppe in sogno che non avrebbe mai conosciuto il segreto dell’immortalità che aveva da sempre ricercato. Decise allora di farsi costruire sul letto del fiume Eufrate, le cui acque erano state deviate per l’occasione, una tomba in pietra con il tetto d’oro. Il giorno dell’inaugurazione, entrato nel sepolcro con la famiglia e tutta la corte diede ordine di ripristinare il corso del fiume: l’Eufrate inondò il mausoleo annegando il re con tutti gli altri.
In questo modo Gilgameš rimanendo eterno come mito è come se in qualche modo fosse riuscito a scoprire il segreto dell’immortalità o eternità che dir si voglia…ma lui era Gilgameš!
[1] Nel 1991 alla Fiera Campionaria di Cagliari nel corso di un Convegno sull’HIV il prof. Aiuti baciò sulla bocca una sua paziente sieropositiva, Rosaria Iardino. La foto fece il giro del mondo e fu di grande impatto mediatico per dimostrare che il virus non poteva essere tramesso per via orale.
[2] Come talora accade, il valore mediatico di un’immagine può non corrispondere al valore reale. Il bacio dato dall’immunologo alla sua paziente sieropositiva non era un vero bacio ma un banale bacio da finzione cinematografica. Un bacio vero, ad esempio quello alla francese con l’utilizzo della lingua, specie in caso di presenza di lesioni della cavità orale consente il contatto con il sangue infetto e quindi la trasmissione del virus specie in casi di sottotipi più aggressivi (“bacio profondo” del punto 50 delle FAQ Hiv e Aids del Ministero della Salute – Ultimo aggiornamento: 16 maggio 2017).
[3] Nel 2002 su 57 milioni di morti, solo 172 mila individui sono deceduti in guerra e 569 mila sono morti per crimine violento, totale 741 mila vittime; 873 mila persone si sono suicidate. (fonte: The World Health Report 2004, Word Health Organization, 124. Dati acquisiti il 10 dicembre 2010 https://www.who.int/whr/2004/en/report04_en.pdf )
[4] Edoardo Jenner non dava baci cinematografici e fece esperimenti addirittura sul suo primogenito. Una simile pratica non sarebbe certo accettata ai giorni nostri ma sta di fatto che è sicuramente passato alla storia non solo come scienziato ma anche come benefattore dell’umanità.
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