#19 Il meccanismo a feedback genetico nella popolazione umana- Angeli Ribelli 2°
Il meccanismo a feedback genetico nella popolazione umana
Angeli Ribelli 2°
La prima conseguenza dell’applicazione di questa teoria è che i geni dell’uomo non sono superiori a quelli di una pianta o di un virus più di quanto le molecole del cervello non siano superiori a quelle delle ossa o dei muscoli in termini di importanza vitale. Se immaginiamo l’intero Universo vivente come un corpo umano, in cui le molecole del cervello rappresentano gli uomini (capaci di pensare) e le molecole degli altri organi (pelle, ossa, muscoli, fegato) rappresentano altre creature viventi (animali, piante, ma anche virus), tutte le molecole del corpo umano sono necessarie alla vita dell’uomo stesso così come ogni creatura vivente è necessaria alla vita dell’universo.
Se le molecole del cervello, considerandosi superiori a quelle di tutti gli altri organi, decidessero di moltiplicarsi senza limiti, cioè a spese di tutte le altre molecole dell’organismo, avremmo semplicemente un cancro del cervello che inevitabilmente porterebbe alla morte l’intero individuo.
A questo punto anche per l’uomo o meglio per i geni umani[1] entra in azione il meccanismo a “retroazione genetica” (meccanismo a feedback genetico) o retroazione negativa che tende ad impedirne ulteriormente la crescita.
E’ seguendo questa premessa che tenteremo di dimostrare che si possono ricondurre ai classici fattori limitanti il numero degli animali alcuni fenomeni apparentemente estranei al mondo animale e tipici della specie umana quali il suicidio e l’aggressività intraspecifica.
Prima di far ciò, proviamo ad ipotizzare che i Virus possano essere geni evasi da colonie simili a noi: essi consistono di DNA puro o di una molecola simile, RNA, che si autoreplica circondandosi di un rivestimento proteico. Tali molecole potrebbero essersi staccate dal patrimonio genetico dell’uomo e, quali angeli ribelli, aver imparato a vivere di vita propria.
Il loro scopo è pur sempre la loro sopravvivenza ma, non partecipando più al progetto originario, tendono ad arrestare la crescita incontrollata delle stesse macchine di sopravvivenza da cui, con un atto di ribellione, si sono distaccate. La teoria sembra astrusa eppure è stata formulata dalla scienza ufficiale.
Essa ipotizza addirittura da quale punto delle colonie genetiche si staccherebbero queste molecole ribelli: l’RNA dalla parte terminale, il DNA dall’interno della colonia stessa. Un virus ad RNA potrebbe nascere da RNA messaggero di una molecola di DNA[2],[3].
Dal nostro punto di vista, non ci interessa dimostrare se questa teoria possa essere vera perché moltissime“verità scientifiche”, su cui si basano tante applicazioni pratiche, si rivelano col tempo non vere o parzialmente vere, ma esse sono comunque servite come ipotesi di lavoro.
L’idea che Virus a DNA od RNA possano originare da cellule o colonie più complesse, allo scopo di regolare il numero delle colonie originali, secondo il meccanismo a retroazione negativa, è vera, almeno come metafora.
In tal senso considereremo come angeli ribelli, tutti quei geni che assumono un comportamento anomalo (ribelle), volto ad arrestare la forsennata crescita delle macchine di sopravvivenza che li ospitano[4] e quindi delle colonie di geni da cui originano.
In particolare considereremo ribelli[5] i geni dell’aggressività umana intraspecifica e quelli della depressione-suicidio.
Per quanto strane possano apparire queste teorie (meccanismo a feedback genetico o retroazione negativa nella popolazione umana) tale meccanismo non fa che riprodurre nella popolazione umana l’analogo meccanismo in azione tra le specie animali.
[1] Questi ultimi partecipano, al pari di altri geni, quali ad esempio i Virus, dell’Intelligenza della Natura.
[2] I geni umani, complessivamente contenuti nel patrimonio genetico rappresentato dai cromosomi, sono costituiti da molecole di DNA.
[3] A conferma di questa ipotesi la ricerca del Whitehead Institute for Biomedical Research pubblicata su Science in base alla quale in un mondo precedente a quello da noi conosciuto ogni forma di vita dipendeva dall’RNA.
[4] A spese delle macchine di sopravvivenza di tutte le altre specie viventi.
[5] Al progetto di indiscriminata espansione del DNA umano a spese del DNA di ogni altra specie vivente.
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