# 61 Airbus 320 Suicidio o Soluzione
Airbus A320 Suicidio o Soluzione
Suicidi di Piloti Prima Parte
Per l’amor di Dio apri questa maledetta porta!. Ormai non vi sono più’ dubbi quello di Andreas Lubitz è stato un suicidio. Ad affermarlo sono i media di tutto il mondo che riportano le ultime parole del pilota che tenta inutilmente di farsi aprire da Lubitz la porta della cabina . Sempre dalle registrazioni contenute nella scatola nera , ascoltiamo il respiro del copilota che resta sempre regolare fino all’impatto dell’Airbus A 320 contro le montagne, per cui possiamo anche escludere un malore.
Nessun dubbio neanche sulle cause che hanno spinto Andreas Lubitz all’azione suicidaria : soffriva di depressione ed era seguito regolarmente presso l’Ospedale universitario di Düsseldorf e anche da uno psichiatra privato della Renania. I problemi psichici di Lubitz risalivano indietro nel tempo : nel 2008, all’età di 21 anni, aveva dovuto interrompere la scuola di pilota della Lufthansa per un importante episodio depressivo.
L’interruzione del corso era stata di sei mesi ma il trattamento psichiatrico era durato un anno e mezzo. Quando poi aveva potuto riprendere i corsi i trattamenti farmacologici erano continuati regolarmente. Sul suo curriculum figurava la sigla SIC che sta a significare atto a volare ma che deve essere sottoposto a regolari controlli medici ; quanto questi controlli fossero efficaci è facilmente intuibile. Lubitz pare avesse anche problemi di vista non si sa se di origine organica o psicosomatica ma certamente i deficit visivi non possono che aver aggravato la depressione. Il legame fra suicidio e depressione, nel caso specifico, ci riporta alle tesi sostenute nel capitolo ” Il Male di Vivere” del testo ” Il Virus Intelligente” in base alle quali, quella dei suicidi è attualmente una vera e propria epidemia basata su un meccanismo di feedback genetico o retroazione negativa mediato dalla depressione.
Fatte le dovute analogie risulta difficile inquadrare il caso dell’airbus 320 tra le categorie di suicidi riportate nel suddetto capitolo de Il Virus Intelligente. In un primo momento verrebbe in mente di catalogare l’episodio tra i suicidi cosiddetti allargati ma in questi ultimi casi le persone che il suicida elimina, oltre se stesso, sono per lo più familiari o comunque persone in qualche modo a lui legate: inquadrare dunque il caso di Andreas Lubitz come suicidio allargato non è corretto. . Occorre dunque creare una nuova categoria quella dei suicidi aerei per la cui definizione bisogna cercare di spiegare cosa abbia indotto Lubitz ad uccidere, oltre se stesso, 149 persone.
Analizzando la vita privata del copilota si è scoperta un’ex fidanzata il cui racconto aggiunge elementi estremamente significativi per cercare di capire le motivazioni che avrebbero indotto Andreas al tragico gesto. Dopo aver ricordato i cambiamenti repentini di umore a cui il copilota era soggetto quando parlava del suo lavoro, l’ex fidanzata avrebbe raccontato una frase che l’uomo le avrebbe detto “un giorno farò qualcosa che cambierà completamente il sistema e tutti conosceranno il mio nome e se lo ricorderanno “
A questo punto sembrerebbe che il cerchio si sia chiuso e che quindi il gesto di Lubitz ancorché indotto dalla depressione sia stato finalizzato a portare alla luce le falle del sistema di gestione piloti dell’ aviazione civile: turni di lavoro massacranti, pressioni psicologiche i guadagni molto scarsi, controlli medici inefficenti. Tuttavia nel capitolo Il l male di vivere De Il Virus Intelligente abbiamo visto più volte come, per quanto in realtà il suicidio consegua fondamentalmente alla depressione di origine genetica mediata attraverso il meccanismo di feedback genetico o retroazione negativa, un suicida cerchi di dare al suo atto una giustificazione eroico-sociale. Nel caso di Lubitz facendo precipitare l’aereo sui monti a 700 km l’ora la morte è istantanea e, convinto di avere una missione da compiere, i pochi minuti che l’hanno preceduta saranno stati privi di qualunque angoscia ed anzi possiamo dire anche adrenalinicamente esaltanti. Quest’ipotesi sarebbe stata senz’altro una spiegazione plausibile se non fosse per le parole che il procuratore di Marsiglia, Brice Robin, ha pronunciato a proposito della sciagura aerea ” ci si suicida da soli non quando si ha la responsabilità della vita di 150 persone per questo non ho usato il termine suicidio”
Riflettendo su questo parole, la spiegazione dell’atto eroico per quanto in linea con altre categorie di suicidi di cui parla Il Virus Intelligente, nel capitolo Il Male Di Vivere, non mi è sembrata sufficiente per spiegare le motivazioni dei suicidi aerei.
Segue in :
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