# 62 Suicidi di Piloti Seconda Parte
Suicidi di Piloti Seconda Parte
Di piloti ( o copiloti) suicidi con il loro aereo (Suicidi aerei) esistono vari casi nella storia dell’aviazione civile. Riportando l’anno e il numero di morti abbiamo 1976 : 11 morti – 1982 : 24 morti – 1999 : 217 morti – 1994: 44 morti- 1997:104 morti- 1999: 217 morti – 2013:27 morti. Ma quello più emblematico per la nostra ricerca è quello del volo MH 370 della Malaysia Airlines scomparso nell’Oceano Indiano l’08 Marzo 2014 senza lasciare alcuna. In verità non vi è nessuna prova certa che la scomparsa del Boeing 777 sia dovuta all’azione suicidaria del pilota ma tra tutte le ipotesi possibili questa è, a tutt’oggi la più verosimile . Rispetto agli altri casi quello che sembrerebbe davvero incomprensibile è il fatto ch , secondo tale ipotesi, il pilota barricatosi dentro la cabina dopo aver fatto uscire con una scusa il copilota, prima di mettere in atto il suo folle piano abbia depressurizzato la cabina dell’aereo causando la morte per soffocamento di tutti i 238 tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
Una volta certo di essere rimasto l’unico in vita all’interno dell’aereo il pilota Zaharie Ahmad Shah ha continuato per quattro ore il suo folle volo, con il suo carico di morti, giocando a nascondino con i radar delle torri di controllo riuscendo, alla fine, a far perdere le sue tracce. Da ultimo sarebbe riuscito ad ammarare senza distruggere l’aereo. In questo modo il Boeing 777 sarebbe successivamente affondato tutto intero diventando una bara d’acciaio senza che nessun relitto venisse mai più ritrovato.
Certamente quello di Zaharie Ahmad Shah e del Boeing 777 della Malaysia Airline è completamente diverso da quello di Andreas Lubitz con il suo Airbus 320. Lubitz, come avrebbe predetto all’ex fidanzata, fa di tutto perché tutti si ricordino di lui e dunque per entrare in qualche modo nella storia. Zaharie Ahmad Shah fa di tutto per scomparire dai radar ed in definitiva dalla terra, insieme alle sue 238 vittime, senza lasciare traccia alcuna.
Eppure nonostante le differenze personalmente crediamo che alla base di ogni suicidio, compresi i suicidi aerei, vi sia la depressione mediata dal meccanismo a feedback genetico o retroazione negativa. Di diverso tra i due suicidi aerei c’è il fatto che nel caso di Lubitz l’intento “sociale” del suicidio sembrerebbe più manifesto, nel caso di Ahmad Shah l’intento è molto più nascosto così come nascosto ha voluto che rimanesse per sempre l’aereo da lui pilotato. In entrambi i casi però essendo stata provocata una riduzione molto cospicua di esseri umani con l’azione di un individuo solo, ci sarebbe un’inconscia, biologica, istintuale, finalità regolatrice, volta ad arginare la sovrappopolazione umana e tutte le sue conseguenze. Non potrebbe essere che, quando i piloti accolgono i passeggeri sul proprio aereo vedendo il numero impressionante di individui che trasportano, da una parte all’altra della terra, si chiedano se alla base di questi movimenti abnormi vi siano delle motivazioni reali o se invece tutti questi individui si muovano come schegge impazzite per lo più senza alcuno scopo. Nel finale del film Grand Hotel (1932) si vede la ruota della porta dell’hotel che gira vorticosamente e si sente una voce fuori campo commenta Grand Hotel, gente che vien, e gente che va, tutto senza scopo[1]; non potrebbero dunque pensare lo stesso i piloti vedendo masse enormi di individui muoversi senza scopo da un posto all’altro della terra?.
Tra l’altro non bisogna dimenticare l’impatto ambientale, in termini di emissioni, di un aereo in un volo transoceanico. Certamente per Lubitz sarà stato più facile auto convincersi che la sua missione eroico-sociale di pseudo denuncia delle condizioni di lavoro dei piloti avrebbe trovato un qualche estimatore; ma come avrebbe potuto pensare Ahmad Shah che il suo intento di intervenire sulla riduzione della popolazione umana sarebbe stato compreso o comunque non aspramente rifiutato come un’ideologia nazista [2]. Di qui potrebbe essere nata l’idea del pilota del Boeing 777 di far sparire l’aereo in modo che ogni ipotesi sulla sua scomparsa non potesse essere dimostrata.
Come potrei essere sicuro o perlomeno sperare che le tesi de Il Virus Intelligente in base alle quali l’attuale epidemia di suicidi faccia parte di un meccanismo a feedback genetico o a retroazione negativa, mediato dalla depressione, vengano comprese o semplicemente accettato quantomeno come possibili ? Si badi bene infatti che non sto prendendo posizione a favore di un tale meccanismo ma che, semplicemente, dallo studio della natura, ho tratto le mie conclusioni sulle cause dell’epidemia di suicidi. D’altra parte da quando, vent’anni fa, ho iniziato a studiare il fenomeno non ho ancora trovato un’ipotesi alternativa altrettanto valida. Così non sto dicendo che il gesto di Ahmad Shah sia giusto o da imitare ma che, in quanto medico, so perfettamente che solo con una diagnosi giusta si può trovare la terapia giusta mentre invece terapie date per diagnosi sbagliate non possono che aggravare la malattia stessa.
Inoltre non sono affatto convinto che il pilota della Malaysia Airlines fosse consapevole del significato del suo gesto ma che egli possa essere stato un inconsapevole strumento della natura che tenta con ogni mezzo di impedire la scomparsa della vita sul pianeta terra. Nel testo omonimo è spiegato chiaramente che un virus non può essere considerato intelligente di per sé ma che interviene come inconsapevole agente della natura stessa e, mediandone l’intelligenza, diventa egli stesso intelligente. Purtroppo teorie basate sulla biologia, che vedono l’uomo inserito in un sistema ecologico al pari non solo degli altri animali ma di tutti gli esseri viventi cozzano radicalmente con l’interpretazione sociologica[3]. della realtà ancor oggi attiva se non predominante nella cultura generale
[1] Grand Hotel: sempre lo stesso gente che viene…gente che va… tutto senza scopo..» (Dott.Otternschlag)
2] Hitler era convinto che eliminando gli ebrei (soluzione finale) avrebbe salvato la Germania e, a parte lui, riuscì a convincere di ciò una parte non marginale di un’intera nazione.
[3] nata nel 68 sull’onda della protesta giovanile ed in Italia del Movimento Studentesco l’interpretazione sociologica della realtà avuto molte conseguenze. Accettata acriticamente dalla cultura di sinistra ha continuato per anni e continua fino ai giorni nostri, ad essere l’unico metodo di interpretazione della realtà in concorrenza con l’interpretazione psicologica-psicoanalitica.
Così ancora oggi c’è chi interpreta il suicidio e gli omicidi di massa come conseguenza del capitalismo coniando addirittura il termine, per rievocare i fantasmi del passato, di tardo capitalismo: a spingerli verso il gesto estremo e il senso di inadeguatezza rispetto alle aspettative sociali, agli obiettivi prefissati, all’idea di sé proiettata sul muro della propria platonica caverna, il cui arredo è stato gentilmente fornito dagli sponsor della società tardo capitalista esiste una correlazione tra capitalismo e malattie mentali, tra neoliberismo e suicidio che si diffondono di pari passo……. (Dagospia Morti Di Fama ) Si capisce dunque come teorie basate sulla biologia animale siano esattamente agli antipodi di teorie sociologiche e/o psicoanalitiche e forse proprio per questo difficili da accettare.
Vedi anche :
Airbus A320 Suicidio o Soluzione. Suicidi di Piloti Prima Parte
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