Sovrappopolazione : Meccanismo a retroazione negativa o feed back genetico 3/4
Quest’ultimo esempio spiega cosa succede quando una popolazione viene a contatto con un virus nuovo ed il sistema od insieme predatore-preda, parassita-ospite, non ha ancora sviluppato l’omeostasi.
Prima che si arrivi all’equilibrio la mortalità può essere elevatissima, tanto che, se nell’ecosistema è presente una popolazione che era già stata a contatto con il virus, la specie che vi viene a contatto per la prima volta può scomparire del tutto.
Questo è quanto è avvenuto ad alcune specie di uccelli nella Nuova Zelanda: nel giro di cento anni alcune specie scomparvero per cui ci fu chi, come Myers, suggerì che essi potessero aver preso delle malattie dalla moltitudine di uccelli stranieri importati[1].
Evidentemente le specie indigene si trovarono ad essere fortemente suscettibili ai patogeni albergati dagli uccelli forestieri: il risultato fu lo sterminio dei primi. Gli uccelli venuti da fuori, avevano da tempo imparato a convivere con i microrganismi di cui erano ospiti per cui non subirono alcun danno dalle zoonosi che distrussero le comunità di uccelli locali.
Ecco, dunque, un altro evidente esempio di come un microparassita (batterio o virus) possa essere particolarmente virulento e letale per specie con cui non è mai venuto in contatto.
Lo stesso abbiamo visto avvenire agli Amerindi quando vennero a contatto con i virus importati dagli spagnoli. Gli originari Incas ed Atzechi non scomparvero del tutto, ma si ridussero drasticamente di numero prima di entrare in equilibrio dinamico con i nuovi virus importati dai Conquistadores.
L’inferiorità genetica, nel meccanismo a retroazione negativa, può essere specifica verso un determinato fattore limitante (predazione, competizione, virus) o generica.
Molti predatori, ad esempio, attaccano soprattutto quegli individui che comunque sarebbero morti per fame, in quanto incapaci di procurarsi il cibo, o per malattia. Tra 15 passeri, lo sparviero riconosce quello cieco ad un occhio e 15 su 17 piccioni viaggiatori, predati dal falco pellegrino, erano in qualche modo malati[3].
A questo punto possiamo enunciare una legge: il risultato finale dei fattori limitanti la popolazione è un prodotto che non cambia con il cambiare dei singoli fattori. Se uno dei fattori limitanti viene ridotto od eliminato il prodotto non cambia perché gli altri fattori aumentano automaticamente.
Quando l’uomo interviene alterando gli equilibri naturali ed eliminando artificialmente uno dei succitati fattori di regolazione, inevitabilmente i fattori rimasti attivi si sostituiscono agli altri, e poiché il loro valore assoluto aumenta, il prodotto finale non cambia: dato numero di individui, di una determinata specie, presente in un determinato territorio.
Nei parchi o riserve artificiali, predazione, carestia e competizione non agiscono più come fattori limitanti il numero dei mammiferi, ma spesso in questi casi è il quarto fattore, la malattia, ad agire con la stessa efficacia finale che si avrebbe se anche gli altri tre fossero in azione.
Recentemente nel parco Tanzaniano del Serengeti il 30% di una popolazione di 3.000 leoni è stata uccisa da un virus simile al cimurro. Lo stesso è avvenuto ad opera di un virus sconosciuto in una riserva di orsi nel Nord Italia.
[1]Meyers J G The present position of the endemic birds of New Zealand. J Sc and Tech 6:65-99.1923
[2] Lack D. Predation on birds. in The natural regulation of animal numbers, pag.157. Oxford at Clarendon Press.1954.
[2] Vengono così chiamate a Roma quelle signore che si prendono cura dei gatti di strada.
[3] Nel film Nosferatu, interpretato dallo scomparso attore Klaus Kinski, c’è una bellissima scena che ha come protagonista proprio il topo nero: la nave, con la bara contente il corpo del Vampiro (Non Spirato/Nosferatu), approda lentamente e misteriosamente, in quanto ormai priva di equipaggio, nel porto di una città del Nord. Lungo le gomene miriadi di topi neri sciamano nella città e diffondono la peste.
[4] Pollitzer R, Meyer K F, The Ecology of Plague. in Studies in Disease Ecology. Pag. 445-8 Edited by May J M Hafner Publishing Company Inc. New York 1961.
Continua in
4° ) Meccanismo a retroazione negativa o feed back genetico 4/4
Vedi anche :
1°) Meccanismo a retroazione negativa o feed back genetico 1/4
2°) Meccanismo a retroazione negativa o feed back genetico 2/4
Ed inoltre
Il meccanismo a feedback genetico nella popolazione umana
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