Virus Emergenti
Confrontando l’epidemia di condilomatosi genitale con quella di AIDS troviamo alcune sostanziali differenze. L’epidemia da HPV è determinata da un virus noto da molti anni e non è mortale; quella di AIDS è causata da un virus prima sconosciuto e conduce quasi immancabilmente alla morte dei soggetti colpiti. L’HPV è molto più stabile e più facilmente trasmissibile dell’HIV.
Le cause dell’enorme diffusione della condilomatosi genitale sono la promiscuità sessuale congiunta all’inquinamento ambientale da virus. Quest’ultimo è determinato dalla concentrazione di soggetti infetti in luoghi particolarmente idonei alla sopravvivenza e diffusione del virus.
Le cause dell’emergere dell’HIV sono state esaminate nel precedente capitolo. Qui ci interessa sottolineare che la promiscuità sessuale è una di esse.
Sovrappopolazione e sovraffollamento incidono in entrambe le epidemie sia nel favorire la promiscuità sessuale sia nel permettere la diffusione dei virus.
Considerando le analogie di queste tre diverse patologie notiamo che la promiscuità sessuale gioca in tutte un ruolo preminente.
Essa è a sua volta strettamente legata alla sovrappopolazione anche quando, come nel caso della sifilide, si deve piuttosto parlare di sovraffollamento (concentrazione di più individui in luoghi ristretti laddove altre zone del territorio sono scarsamente popolate).
Stabilite le debite differenze vediamo che tutte e tre le epidemie rappresentano comunque una risposta della natura ad un comportamento umano.
Se consideriamo ora, come abbiamo già fatto in precedenza, l’enorme numero di virus diversi presenti nella riserva animale e l’alto tasso di mutazione di virus già noti, possiamo immaginare quanti patogeni siano pronti a partecipare alla gara per conquistare l’ambito, vasto mercato della popolazione umana. Sto parlando ad esempio dei virus di Hantaan detti così dal nome della regione coreana dove sono stati identificati per la prima volta.
Da anni si pensava che essi potessero essere presenti anche in America tant’è che il virologo e premio Nobel Carleton Gajdusek era riuscito a dimostrare la presenza di virus simili all’Hantaan in molti dei roditori catturati nella sua tenuta del Maryland[1].
Seguendo la tradizione per cui ai virus del genere Hantaan viene dato il nome della regione dove sono identificati, il virologo americano chiamò il suo virus Prospect Hill. Il microrganismo tuttavia non apprezzò un esordio così in sordina e, volendo presentarsi in maniera giusta ai mass media americani, scelse un copione da film. La scena si svolge in una riserva indiana della tribù dei Navayo. L’occasione è il funerale di una ragazza diciannovenne morta in seguito a quella che sembra una banale influenza.
Il fidanzato, disperato, pochi giorni dopo il funerale muore della stessa misteriosa malattia. Ai primi due seguono altri decessi per un totale di tredici. A movimentare il tutto arriva il sospetto che a causare l’epidemia sia stato il virus Prospect Hill modificato per scopi di guerra batteriologica dall’Army Medical Research Institute. In pochi giorni il caso è conosciuto in tutta l’America grazie anche agli ingredienti che ne fanno una storia degna dei migliori films.
Il mistero viene risolto grazie all’intuito di Robert Parmenter, zoologo dell’Università del New Messico. Anche questa volta troviamo tutti i soliti fattori che abbiamo visto essere all’origine di molte epidemie. Innanzitutto c’è un popolazione animale (topi) nella fase di massima crescita numerica. L’aumento della popolazione di roditori è stato causato da grandi piogge e abbondante neve che, in zone normalmente aride, ha provocato un aumento di pinoli ed insetti, cibo dei topi cervo. C’è poi un virus ad RNA endemico alla popolazione murina ma che, grazie all’aumento di questa, trova modo di effettuare il salto di specie dal topo all’uomo. Nel nuovo ospite la virulenza è tale da provocare in breve tempo effetti mortali.
All’inizio, infatti, i sintomi sono quelli di una banale influenza che presto però evolve in una grave sindrome respiratoria con edema polmonare e morte.
Il virus in causa prende il nome della zona dove vivono i piccoli roditori: Canyon Muerto. L’apparente contraddizione dello scoppio di un’epidemia in una zona non densamente abitata è facilmente spiegabile con lo straordinario sviluppo della popolazione dei topolini[2]. Se un’epidemia simile fosse iniziata in una zona ad alta densità umana le conseguenze sarebbero state molto più drammatiche. In una comunità ristretta la diffusione del virus si limita alle poche occasioni di assembramento possibili (in questo caso un funerale) e si arresta ai limiti della comunità stessa. Questa almeno sembrava la spiegazione più logica.
Poi ci si è domandato come mai il virus del Canyon Muerto, nel frattempo ribattezzato Sine Nombre o No Name per la protesta degli abitanti di quella regione, non provochi la malattia in tutte le persone che infetta. Basso è anche il numero di individui colpiti tra i lavoratori addetti a bonificare gli ambienti infestati dai topi-cervo.
Infine sembrerebbe che solo il 25% dei casi di sindrome polmonare, registrati nella riserva dei Navayo, possa essere effettivamente associato all’Hantaan virus; parafrasando la storia di Ulisse prigioniero del Ciclope, potremmo dire che nessuno (no name) ha causato l’epidemia[3].
Così come l’HIV anche il virus Sine Nombre non scopre facilmente le sue carte e già si parla di un nuovo, sconosciuto virus letale.
[1] Gajdusek D C.Virus hemorrhagic fevers. Special reference with renal syndrome epidemic hemorrhagic fever. J Pediatric 60:841-57 1962.
[2] Lee H W, Lee P W and Baek L A. Intraspecific transmission of hantan virus, etiologic agent of Korean hemorrhagic fever, in the rodent apodemus agrarius . A M J Trop Med Hyg 30:1106-12.1981.
[3] Nell’Odissea di Omero il protagonista Ulisse viene catturato dal Ciclope, un gigante mostruoso con un solo occhio, e tenuto prigioniero in una grotta insieme ai suoi compagni. Interrogato dal ciclope Ulisse, previdente, risponde di chiamarsi Nessuno.
In seguito l’eroe omerico, mentre il gigante dorme ubriaco riesce ad accecarlo dell’unico occhio ed a fuggire insieme ai compagni aggrappato al vello di alcune pecore. Quando il Ciclope chiede aiuto ai suoi simili non può far altro che urlare: “Nessuno mi ha accecato!”
Segue in :
6)Virus Emergenti 6°
Articoli Recenti
- #139IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE – II° Parte
IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE –...
- #138 IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE – I PARTE
IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE Alzatosi...
- #137 LA NATURA COME DIO
LA NATURA COME DIO “leggimi lettore se ti diletti...
- #136 IL VIRUS SEMPRE PIU’ INTELLIGENTE
IL VIRUS [SEMPRE PIU’] INTELLIGENTE “Nessun...
- #135 CORONAVIRUS : NIENTE DI NUOVO
CORONAVIRUS : NIENTE DI NUOVO Se volete conoscere la...
Aggiungimi su Facebook!
Iscriviti al Mio Canale Youtube!
Seguimi su Twitter!
Archivio Articoli
- Aggressività Inspiegata (41)
- Blog (147)
- Cambiamenti Climatici (16)
- Catastrofi Ambientali (17)
- Depressione (37)
- Depressione e suicidio (35)
- Epidemie (47)
- Geni del Suicidio (39)
- HIV (31)
- Il bambino come prodotto (11)
- Il Virus intelligente (76)
- Ipotesi genetica del suicidio (36)
- Lavoro minorile (5)
- Leonardo da Vinci (8)
- Pedofilia (4)
- Prostituzione minorile (5)
- Serial Killer (29)
- Sovrappopolazione (88)
- Suicidi (41)
- You Tube (6)
Articoli Recenti
- #139IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE – II° Parte
IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE –...
- #138 IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE – I PARTE
IL VIRUS INTELLIGENTE ED IL PECCATO ORIGINALE Alzatosi...
- #137 LA NATURA COME DIO
LA NATURA COME DIO “leggimi lettore se ti diletti...