Mamme Assassine Seconda Parte
Molte volte purtroppo alla madre non è sufficiente abbandonare il figlio e, spinta da una precisa volontà omicida, lo sopprime (mamme assassine)
I mezzi usati sono quelli più a portata di mano: della carta igienica ficcata in gola, un reggiseno stretto attorno al collo, l’acqua del water per annegarlo. Anche quando il bambino è divenuto più grande il rifiuto dello stesso può esprimersi con l’abbandono o l’omicidio. Un figlio può essere abbandonato su di una pista di sci a – 22°C oppure, se molto malato in un ospedale e la sorella sana nei pressi di un distributore di benzina. Altre volte viene scaraventato giù dall’auto e tenta invano di aggrapparsi alle portiere. A nulla vale sperare in meglio almeno il giorno del proprio compleanno perché proprio in quel giorno che un bambino di un paese vicino Bari viene cacciato di casa.
In America poi, dove le cose si fanno alla grande può capitare di trovare in un negozio di giocattoli un bambino di quattro anni che ricorda perfettamente il nome dei propri genitori e della sorella, conosce a memoria tabelline ed alfabeto, sa riconoscere addirittura sulla cartina il posto dove si trova (la Carolina del Nord) e tuttavia nessuno si fa vivo per reclamarlo.
Nonostante la scoperta di mezzi contraccettivi efficaci, la loro distribuzione gratuita attraverso i consultori familiari, strutture create appositamente per favorire la cosiddetta maternità responsabile, l’abbandono dei neonati è un problema tuttora attualissimo tanto che, non essendovi alcuna alternativa ai cassonetti delle immondizie, si è pensato di ripristinare in chiave moderna le antiche ruote degli innocenti.
A Civitavecchia e Palermo, nel muro di cinta di due conventi è stata realizzata un’apertura metallica riscaldata, con un sensore che si mette in azione appena vi viene adagiato un bambino avvisando le suore all’interno. Sponsor dell’iniziativa una banca. Di culle simili ve ne sono una ventina in Germania ed entro breve anche Roma dovrebbe averne una.
La sorte dei bambini abbandonati non è tuttavia la peggiore perché possono sempre sperare di trovare una nuova famiglia che li accolga.
Orrendo è invece il destino di altri pollicini affamati, torturati ed uccisi dai propri genitori: enorme è il numero di casi in tutto il mondo, assurde le motivazioni che ne sono alla base.
In Olanda un dentista e la moglie uccidono i propri tre figli perché sconvolti dalla morte per leucemia di un quarto, il maggiore.
A Londra il padre uccide a distanza di due anni l’uno dall’altro, il primo e il secondo figlio, entrambi di pochi mesi, avuti dalla prima moglie. Divorziatosi e risposatosi uccide a tre mesi la figlia avuta dalla nuova compagna. Finalmente scoperto dichiara che “il pianto dei neonati lo seccava”.
All’ombra dei grattaceli di NewYork, bambine dolcissime vengono lasciate letteralmente morire di fame abbandonate tra scarafaggi e topi da madri abbrutite dalla povertà e dall’alcool. Una bimba di cinque anni, sempre a New York, viene uccisa dalla madre e dalla nonna per “liberarla dal demonio”: per fare ciò le somministrano una micidiale mistura di ammoniaca, aceto, pepe nero, pepe di caienna ed olio di oliva e le chiudono la bocca con un nastro adesivo per evitare che risputi il cocktail. Neanche fra le classi agiate od addirittura ricche i bambini possono stare tranquilli, l’unica differenza è che in questi casi è spesso difficile incriminare i genitori anche se i sospetti sono fortissimi. Una bellissima bambina di sei anni, eletta “piccola miss Colorado”, viene trovata violentata ed uccisa nella cantina della sua abitazione.
Quando in caso di separazione fra coniugi uno dei due decide di suicidarsi, spesso lo fa insieme ai propri figli, qualcun altro invece uccide semplicemente i piccoli per vendicarsi del coniuge che lo ha abbandonato.
Neanche la malattia salva i figli dalla morte per mano dei genitori: in un ospedale di Londra, dopo una serie di morti inspiegate nel reparto di pediatria, viene decisa l’installazione di alcune telecamere nascoste che documentano atroci sevizie da parte dei genitori nei confronti dei piccoli ricoverati.
Segue in:
4)Mamme Assassine Quarta Parte
5)Mamme Assassine Quinta Parte
Vedi anche:
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