Virus Emergenti 3°

Tra i virus emergenti  l’esempio appropriato  al nostro caso è quello della Psittacosi, una malattia infettiva prodotta da virus presenti nei pappagalli. Fino al 1929 la malattia era molto rara, poi nel 1929-30 si ebbe un’improvvisa esplosione di casi in due foci contemporanei: l’Europa ed il Nord America. L’epidemia fu scientificamente provata essere collegata all’importazione di pappagalli dal Sud America in Europa e in America del Nord dove appunto si manifestarono numerosi i nuovi casi[1].

Anche qui, dunque, come per l’HIV abbiamo due focolai contemporanei ambedue legati all’importazione di animali vivi da zone dove la malattia è endemica.

Altre riserve di virus della psittacosi furono scoperte fuori dagli ordini degli psittaciformi e precisamente nella procellaria glaciale, uccello delle isole Faroe del Nord Atlantico[2].

Gli abitanti di queste isole si nutrivano abbondantemente dei piccoli di questi uccelli. A fare le spese di tale attività umana furono, nel settembre del 1933, le donne delle Faroe occupate a spennare le procellarie all’interno delle case.

L’epidemia colpì in tutto 71 persone, per lo più donne, con 8 morti. In questo caso arriviamo addirittura a tre foci quasi contemporanei di malattia in luoghi tra loro molto distanti.

Quella degli psittaciformi non fu l’unica riserva del virus ma tante altre ne furono scoperte in differenti specie di uccelli; allo stesso modo non fu uno solo, il tipo virale, a fare il salto di specie durante il periodo di epidemia.

Oltre a quello della psittacosi vi furono altri virus molto simili, anche se non identici, che emersero nello stesso periodo dalla riserva animale e si adattarono ad invadere l’uomo.

In particolare virus simili ma non del tutto a quello della psittacosi, furono trasferiti all’uomo dai piccioni così come da varie altre specie di uccelli come il Budgerigar allevato in California per scopi commerciali.

Per comprendere in un’unica denominazione tutte le malattie virali prodotte nell’uomo da virus provenienti dagli uccelli (compreso quello della psittacosi) Meyer coniò il termine di Ornitosi. Epidemie di ornitosi si ebbero contemporaneamente in foci diversi e tra loro distanti.

Questo ci da un’idea della molteplicità dei tipi virali che effettuarono contemporaneamente il salto di specie.

Perché tuttavia i focolai di psittacosi rimasero limitati nel tempo e nei luoghi di origine a differenza dell’epidemia di AIDS diffusa ovunque e sempre più florida?

Innanzitutto pur potendo le ornitosi trasferirsi da uomo ad uomo, solo quando quest’ultimo è molto malato può propagare l’infezione. Ciò non avviene quando l’uomo è ancora in grado di convivere con la comunità generale. Nel caso dell’HIV la maggior parte dei contagi avviene quando il sieropositivo è apparentemente sano e questa condizione dura molto a lungo.

regione.

[1] Meyer K F. Ecology on psittacosis and ornithosis. Medicine. 21:175.1942.

[2] Meyer K F, Eddie B and Stevens I M. Recent studies on psittacosis. Am J Pub Health 25:571.1935.

Segue in:

4)VirusEmergenti 4°

5) Virus Emergenti 5°

6)VirusEmergenti  6°

Vedi anche:

1. Virus Emergenti
2. Virus Emergenti 2°