Aggressività Umana Intraspecifica
(Angeli Ribelli Ottava Parte)
Fino a poco tempo fa un comportamento particolarmente aggressivo dell’uomo veniva definito bestiale; trattandosi di azioni dettate dall’eredità genetica-animale la definizione era in parte appropriata. Adesso per gli episodi più efferati si usa per l’autore il termine di mostro[1],[2].
Inteso in senso di “meraviglioso” il termine mostro ha un senso quando applicato ad alcuni comportamenti umani.
In mancanza di altri fattori (carestia-predazione-malattia), comportamenti mostruosi dell’uomo, potrebbero essere volti a riportare l’equilibrio nell’ecosistema. Inorridire di fronte ad una simile ipotesi sarebbero come se un medico inorridisse di fronte al comportamento mostruoso del cancro in seno ad un organismo umano: può farlo, ma non per questo il cancro scompare.
Quale altra spiegazione potremmo dare alla “cultura del cannibalismo” che, al pari di altre culture abnormi come la cultura del suicidio[3], si sta diffondendo nella società cosiddetta civile?
Film come “Hannibal the cannibal”, ma soprattutto i numerosissimi casi di imitatori dell’orrore, confermano l’esistenza di una spinta genetica-culturale all’eliminazione con ogni mezzo del maggior numero di individui.(Aggressività umana Intraspecifica )
L’unico vero movente che spingeva Marc Sappington, ventidue anni di Kansas City, ad uccidere le sue vittime era, secondo il tenente della polizia locale Vince Davemport, il cannibalismo.
Dopo l’arresto, Sappington ha dichiarato che ad ordinargli di uccidere, anticipandogli la fine del mondo, sarebbe stato Satana con cui sosteneva di essere in contatto.
Ma non era proprio Lucifero[4] un “angelo ribelle”?
E così come all’alba dei tempi questi geni-demoni “portatori di luce” indussero l’uomo a commettere il peccato originale emancipandolo dalla Natura-Dio non potrebbero gli stessi geni-angeli ribelli[5] spingere l’animale uomo a ribellarsi all’Uomo-Dio prima che questo distrugga per soffocamento la vita stessa?
Un errore di impaginazione ha consentito, ritardando la stesura finale del testo, di inserire il caso di Harold Schipman, il medico britannico di cinquantasei anni, che potrebbe diventare il più grande serial killer di tutti i tempi.
Nel 2000 Schipman, era stato condannato a quindici ergastoli per altrettanti omicidi, ma l’inchiesta è stata riaperta perché le indagini hanno evidenziato moltissime altre morti sospette nell’ospedale dove aveva lavorato.
Il primo omicidio era stato commesso nel 1975 su tale Eva Lyons di Todmorden; in seguito per ventitre anni, cioè fino al 1998, Schipman aveva continuato ad agire indisturbato uccidendo centosettantuno donne e quarantaquattro uomini tra i quarantuno ed i novantatre anni.
Solo l’errore di falsificare a suo favore il testamento di Kathleen Grundy, una delle sue vittime, gli è stato fatale perché finalmente ha indotto le autorità ad aprire gli occhi.
Il copione seguito da quello che ormai viene definito dai media il Dottor Morte era sempre lo stesso: visitava gli anziani malati ed iniettava loro una dose letale di diamorfina, nome scientifico dell’eroina. Sorprendentemente era sempre riuscito a trovare una ragione plausibile, agli occhi dei familiari, per spiegare quelle morti improvvise.
Schipman, non ha mai ammesso la sua colpevolezza e dunque, non ha voluto o saputo chiarire il perché del suo comportamento.
Come al solito non sono mancati i tentativi di spiegazione:
- trauma subito da ragazzino quando vide la madre morire di tumore;
- delirio di onnipotenza che, facendolo sentire simile ad un Dio, gli consentiva di decidere se ed a chi fosse il caso di togliere la vita.
Nel tentativo di carpirne il segreto, il Dottor Morte è stato rinchiuso in una cella formata su tre lati da una parete di mattoni ed uno, quello verso il corridoio, da una lastra di plexiglass con secondini piazzati di fronte ventiquattro ore su ventiquattro e luci sempre accese.
Nessun’altra motivazione, a parte un unico caso di falsificazione a proprio vantaggio di un testamento, è stata sinora riscontrata.
Tra tutte le ipotesi possibili, nessuna sarà probabilmente mai dimostrabile. Perché non ipotizzare allora che Schipman ritenesse più o meno consciamente che la sua missione[6] fosse, in quanto medico, quella di eliminare individui vecchi o comunque malati? Non erano forse animate da uno scopo filantropico le due vecchine del film “Arsenico e vecchi merletti”[7] che uccidevano uomini vecchi e soli per poi sotterrarli nella cantina della propria casa?
[1] In latino monstrum si traduce con prodigio, tutto ciò che è straordinario.
[2] Nella lingua italiana il significato etimologico di mostro è “prodigio, cosa straordinaria, contro natura”, che trae il significato direttamente da monere (latino): avvertire, che stia per avvertire, secondo un’idea degli antichi, gli uomini della volontà degli Dei. “Quoad moneat voluntatem deorum (Festo).
[3] Vedi capitolo VI: “Il male di vivere” .
[4] Demonio “portatore di luce”.
[5] Per spingere l’uomo a distruggere sé stesso, Satana può impossessarsi della propria moglie. Così almeno ha sostenuto al processo in cui era imputato di uxoricidio e cannibalismo Kevin Artz, proprietario di un ristorante di Jakson nel Michigan (Usa). In sintonia col proprio lavoro l’omicida dopo averla uccisa, ha smembrato la propria moglie e ne ha cotto i pezzi (Aggressività Umana Intraspecifica)
[6] Negli ultimi mesi prima di essere arrestato Schipman aveva tradotto tutti i libri di Harry Potter in lingua Braille, la lingua dei non vedenti.
[7] Titolo originale “Arsenic and old lace”. Anno 1944. Scritto da Joseph Kesserling con la regia di Frank Capra il film aveva come protagonista un magnifico Cary Grant nella parte dell’ingenuo nipote che prima crede di avere tutti parenti pazzi e poi scopre in realtà di non appartenere alla loro famiglia.
Segue in
IX) Dolce Cara Mammima (Angeli Ribelli Nona Parte)
X)Parricidio (Dolce Cara Mammina -Angeli Ribelli Decima Parte)
Vedi anche :
I)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Prima Parte)
II)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Seconda Parte)
III)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Terza Parte)
IV)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Quarta Parte)
V)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Quinta Parte)
VI)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Sesta Parte)
VII)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Settima Parte)
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