Aggressività Umana Intraspecifica

(Angeli Ribelli  Seconda Parte)

arte guerra

Col tempo, l’aggressività intraspecifica, iniziata come guerra fra bande vaganti, si è trasformata nella nobile arte della guerra, e valori, come forza, coraggio, capacità guerresche, erano ritenuti per l’appunto fra le caratteristiche più “nobili” dell’uomo.

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E’ naturale che nei secoli i geni dell’aggressività siano pervenuti fra noi in proporzioni giuste sempre con il meccanismo a retroazione negativa.

nobile arte della guerra

In tempi di pace e di relativo benessere, ricordo fra tutti il cosiddetto periodo della Pace di Augusto nell’Impero Romano, la popolazione tendeva a crescere.

Tra tutti i nuovi nati alcuni erano più dotati di altri dei geni dell’aggressività. Quando il numero totale degli individui raggiungeva una soglia non più compatibile con le risorse a disposizione, inevitabilmente scoppiava una guerra che faceva strage, sia dei pacifici sia soprattutto degli aggressivi, che ritornavano ad essere in un numero compatibile con una società pacifica.

individuo aggressivo

La creazione degli eserciti, dei codici e delle regole militari, rese questo meccanismo sempre più perfetto e socialmente accettato. E’ naturale, dunque, che la tendenza genetica all’aggressività si sia tramandata, nei secoli, sempre nella stessa proporzione rispetto alla tendenza genetica alla mansuetudine.

E’ curioso notare come individui in cui i geni dell’aggressività erano completamente assenti (ad esempio S. Francesco e S. Chiara) non si siano riprodotti.

S.Chiara

Col tempo, soprattutto con il nuovo millennio, l’idea della pace è diventata di moda per cui valori come aggressività, forza, ma anche violenza, prevaricazione, sono diventati out. La realtà spesso è schizofrenica e mentre apertamente si afferma una cosa, nel profondo del nostro essere siamo portati a desiderarne e, se possibile, a farne un’altra. Sono i geni infatti a decidere, a dettare legge e non gli uomini i quali non rappresentano altro che delle macchine di sopravvivenza, dei robot pronti ad obbedire ai loro ordini.

I geni dell’aggressività, selezionati nel corso dei millenni come garanzia di sopravvivenza e possibilità di riproduzione, continuano ad esercitare il loro dominio sugli uomini a dispetto di tutti i loro buoni propositi.

geni aggressività

Nel passato le guerre avevano svolto la funzione di incanalare tale aggressività in situazioni, i conflitti, in cui, per quanto libera di esprimersi, l’aggressività seguiva almeno in parte alcune norme ed era limitata a precisi individui[1].

Ogni forma di aggressività fuori da determinate regole (guerre o sport come il pugilato) viene considerata socialmente riprovevole ma, i geni dell’aggressività, abbondantemente presenti nel nostro patrimonio genetico, specie negli individui aggressivi, ci spingono ad ammirare ed emulare gli episodi di violenza.

Nei mezzi di comunicazione, dove “morale” è la vendita del prodotto, l’aggressività viene ampiamente enfatizzata e fatta oggetto di più o meno subliminale approvazione. Negli episodi criminali mostrati sui media, vero protagonista è l’assassino, mentre la vittima è sempre posta in secondo piano, relegata a ruolo di ombra dell’aldilà. In questo modo si spinge il lettore o lo spettatore ad identificarsi con l’aggressore vittorioso piuttosto che con la vittima perdente. Individui privi di una propria capacità critica, specie bambini, adolescenti e giovani, subiscono passivamente questi messaggi.

[1] Gli eserciti da sempre avrebbero dovuto sterminarsi fra loro risparmiando la popolazione civile (i pacifici). Limitando le perdite dei pacifici era molto più facile ridurre il numero degli individui con i geni dell’aggressività rispetto a quelli che ne erano privi. Negli eserciti di mercenari si affrontavano solo gli aggressivi per cui era sufficiente un numero limitato di morti per riportare questi alle giuste proporzioni con i pacifici. Una delle caratteristiche degli ultimi due conflitti mondiali è stata quella di essere le guerre con il numero in assoluto più grande di morti tra i civili di tutte le guerre nella storia del mondo. Questo potrebbe anche spiegare una maggiore percentuale di aggressivi rispetto ai pacifici risultante alla fine dei conflitti.

Segue in :

III)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Terza  Parte)

IV)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Quarta   Parte)

V)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Quinta   Parte)

VI)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Sesta   Parte)

VII)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Settima   Parte)

VIII)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Ottava    Parte)

IX)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Nona   Parte)

X)Parricidio  (Dolce Cara Mammina -Angeli Ribelli Decima   Parte)

Vedi anche :

 I)Aggressività Umana Intraspecifica (Angeli Ribelli Prima  Parte)