#39 Suicidi (Il Male di Vivere XVIII Parte)
Suicidi
(Il Male di Vivere XVIII Parte)
L’episodio più eclatante è il suicidio in diretta del politico americano Bud Dwyer che, scioccato dalle accuse di appropriazione indebita di denaro pubblico, si è sparato in bocca davanti alle telecamere. In questo caso ritengo che non si possa assolutamente parlare di istigazione al suicidio, perché l’aspirante tale, dopo aver visto il filmato trasmesso in TV, sa che sparandosi in bocca gli occhi schizzano fuori dalle orbite mentre dal naso escono litri di sangue.
Quando le telecamere ufficialmente non ci sono, ci si organizza col “fai da te” e filmando la propria impiccagione si documenta l’assoluta volontà suicida perché, scioltosi il nodo della corda al primo tentativo, l’uomo, un trentanovenne dell’Aquila separato con due bambini, ci ha riprovato ed è morto.
Ad alimentare la cultura del suicidio[1] è, spesso, lo stesso autore del gesto: “Lo farò entro l’estate” scrive una ragazza di sedici anni prima di spararsi ossessionata dai chili in più. Un anziano di settantacinque anni invita i parenti, nella lettera di addio, a non disperarsi ma a gioire per la sua scelta di togliersi la vita.
E’ ovvio che i media, nel riportare i particolari dell’accaduto, contribuiscono involontariamente ad alimentare la cultura del suicidio. Lontani da quest’ultima sono i fogli di addio dei suicidi che definirei testamentari.
Un’anziana donna, prima di lanciarsi nel vuoto, raccomanda alla sorella di non pagare le tasse per l’automobile, ma di avvisare comunque l’ACI[2]. Una raccomandata ai Carabinieri nella quale si manifesta la propria volontà di donare gli organi, può precedere il suicidio. Peccato che l’ossido di carbonio abbia permesso di usare le sole cornee.
Gli addii testamentari evidenziano l’assoluta volontà suicida confermata dalla volontà, altrettanto ferma, di regolarizzare quanto di banalmente terreno lega il suicida alla vita; confermano inoltre il tentativo di compiere un gesto (es. donare gli organi) che possa dare un qualche senso alla propria vita.
Progressivamente il suicidio diventa tanto comune da spingere qualcuno ad allestire delle vere e proprie apparecchiature per lo scopo.
E’ il caso di Jack Kervorkian, il Dottor Morte del Michigan, autore di un’ottantina di suicidi assistiti. Infine il suicidio assistito diventa addirittura mutuabile nell’Oregon, dove peraltro è legale dal 1994.
L’ipotesi genetica ed il meccanismo a retroazione negativa sono le uniche spiegazioni per i suicidi senza alcun apparente motivo. Per i suicidi “motivati” abbiamo visto esservi tali e tante spiegazioni da annullarsi reciprocamente, mentre l’unico dato comune che sottende o comunque accompagna ogni singolo gesto è la depressione. D’altra parte si possono accettare spiegazioni gratuite od incredibilmente assurde?
Così come molti pensano che la pena di morte non sia accettabile neanche per i delitti più atroci, può la distruzione della propria vita essere “giustificata” da uno dei tanti “motivi”[3] già visti? La spiegazione può essere una sola: una sofferenza, una malattia talmente grave, da far apparire la morte come un sollievo, una guarigione. L’unica malattia non organica in grado di provocare una sofferenza tanto grande è la depressione. Tra tutte le ipotesi per spiegare la depressione l’unica valida è quella genetica[4].
[1] Solo in periodi di “cultura del suicidio” può essere pubblicato un libro, come quello di Attilo Mazza: “D’Annunzio sciamano”, in cui si formula l’ipotesi che il grande vate potrebbe essersi suicidato e che la segretezza, mantenuta sul gesto, sia stata imposta da ragioni politiche.
Nel libro di Mazza si precisa che D’Annunzio avrebbe rivelato il proposito di porre fine alla sua vita, in alcune lettere sinora inedite, come quella scritta ad un‘amica:“Fiammetta, oggi patisco uno di quegli accessi di malinconia mortale che mi fanno temere di me; poiché è predestinato che io mi uccida”.
[2] Automobile Club Italiano
[3] Recentemente un membro del Congresso degli U.S.A. ha accusato un farmaco per combattere l’acne, molto popolare tra i teen ager, di aver provocato lo stato di depressione che ha spinto il figlio diciassettenne al suicidio. Il deputato, un democratico del Michigan, ha chiesto alla Food And Drug Administration (l’ente governativo che si occupa della salute dei consumatori) di compiere studi sugli effetti del farmaco “Roaccutane”. Il figlio del deputato, si è ucciso lo scorso maggio, sparandosi un colpo di fucile dopo la festa per il diploma. Il ragazzo quella sera si era messo a leggere la Bibbia durante il party ed aveva detto agli amici che non sarebbe andato all’università perché non aveva i voti abbastanza buoni e che i genitori lo odiavano per questo. La famiglia sostiene che il ragazzo non avesse motivo di parlare in quel modo. La madre dopo mesi di disperazione ed interrogativi sul gesto del figlio, navigando su internet ha scoperto che tra gli effetti collaterali del farmaco, che il figlio assumeva per combattere l’acne, ci sono forme di depressione. Secondo la famiglia, l’FDA dovrebbe intervenire per rendere più evidenti sulle confezioni di “Roaccutane” e nei fogli illustrativi interni gli effetti depressivi. Il tentativo di copertura ideologica, tipicamente americano, del gesto suicida è evidente.
[4] A meno che non si voglia dare la responsabilità a qualsiasi altro fattore, per esempio al fumo, come affermato da uno studio pubblicato sulla rivista mensile dell’Accademia Americana di Pediatria. Secondo i ricercatori la depressione può essere una conseguenza diretta del fumo, che porterebbe a stati depressivi tali da determinare il rischio suicidio. I ricercatori tuttavia affermano che il tabacco da solo non può essere l’unica causa. Ma allora fumavano tutti i giovani e giovanissimi che si sono suicidati? A questo punto perché non tirare in ballo la musica assordante delle discoteche o le onde dei telefonini?
19°) Suicidi (Il Male di Vivere XIX parte)
20°) Suicidi (Il Male di Vivere XX parte)
21°) Suicidi (Il Male di Vivere XXI parte)
Vedi anche:
1°) Suicidi (Il Male di Vivere Prima Parte )
2°) Suicidi (Il Male di Vivere Seconda Parte )
3°) Suicidi (Il Male di Vivere Terza Parte )
4°) Suicidi (Il Male di Vivere Quarta Parte )
5°) Suicidi (Il Male di Vivere Quinta Parte )
6°) Suicidi (Il Male di Vivere Sesta parte)
7°) Suicidi (Il Male di Vivere Settima Parte )
8°) Suicidi (Il Male di Vivere Ottava Parte )
9°) Suicidi (Il Male di Vivere Nona parte)
10°) Suicidi (Il Male di Vivere Decima parte)
11°) Suicidi (Il Male di Vivere Undicesima parte)
12°) Suicidi (Il Male di Vivere Dodicesima parte)
13°) Suicidi (Il Male di Vivere Tredicesima parte)
14°) Suicidi (Il Male di Vivere Quattordicesima parte)
15°) Suicidi (Il Male di Vivere Quindicesima parte)
16°) Suicidi (Il Male di Vivere XVI parte)
17°) Suicidi (Il Male di Vivere XVII parte)
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